I sacrifici che gli europei farebbero per mitigare il riscaldamento globale

Non esiste una visione comune tra gli abitanti dell’Unione europea su quali cambiamenti sia necessario apportare alle proprie abitudini quotidiane, per mitigare i danni del cambiamento climatico.

Le opinioni a riguardo variano da un Paese all’altro, tranne per un comune denominatore espresso dall’80%: l’evidenza degli effetti del mutamento nella propria vita, da cui la convinzione che “se non riduciamo drasticamente il nostro consumo di energia e beni nei prossimi anni, andremo verso la catastrofe globale”.

A rivelarlo l’indagine sul clima 2022/23 condotta dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), che configura una mappa dei paesi dell’Unione dagli abitanti più favorevoli a cambiare il loro stile di vita.

Tra questi paesi ci sono l’Italia, la Spagna e la Francia e, in parte, la Germania.

Vediamoli più da vicino.

Italia

Nonostante la consapevolezza del grande valore enogastronomico del Paese, noi italiani ci siamo dichiarati pronti a misure governative più severe a tutela del clima, soprattutto nel settore agroalimentare: disposti a pagare di più  – il 64% degli intervistati –  per il cibo di produzione locale; l’85% vorrebbe che i prodotti avessero etichette che evidenzino la loro impronta di carbonio-.

Oltre i due terzi sono del parere di limitare la quantità di carne e latticini, per contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Spagna

La Spagna è fra i Paesi del sud del continente che più soffre per gli effetti di una prolungata siccità, con alcune zone che limitano l’accesso all’acqua dei residenti, e questa sofferenza si riflette sulle risposte dell’indagine BEI.

L’ 80% degli spagnoli è convinto che il comportamento individuale possa fare la differenza; un dato quest’ultimo coerente con quanto rivelato dal sondaggio condotto dall’Università di Santiago de Compostela che mostra un crescente sostegno pubblico per la costituzione di zone a basse emissioni nelle città, veicoli non inquinanti e misure di isolamento edile. Al tempo stesso la maggioranza degli intervistati è propensa all’adozione da parte del governo di regole più severe. per indurre gli scettici o gli indifferenti ad abitudini più sostenibili.

Francia

Oltralpe il 57% dei partecipanti al sondaggio BEI sarebbe d’accordo con un sistema a punti, vale a dire l’assegnazione annuale a ogni persona di un numero fisso di crediti da consumare in attività o prodotti molto inquinanti come, ad esempio, viaggiare in aereo.

Sensibili come gli italiani al consumo del cibo, 6 francesi su 10 hanno espresso la propria disponibilità a pagare un po’ di più per prodotti alimentari locali e sostenibili, e a ridurre il consumo di carne e latticini.

E come gli spagnoli, i cugini oltralpe pensano che il governo abbia un ruolo importante nel regolare le scelte delle persone e, quindi, sono favorevoli a misure più rigorose a sostegno di comportamenti virtuali.

Germania

Due terzi dei tedeschi, infine, si sono dichiarati disposti ad affrontare sacrifici personali: il 43% sarebbe disposto a viaggiare meno con gli aerei e il 40% a usare meno il riscaldamento. Tutto per proteggere il pianeta dai cambiamenti climatici. Ma non sono disposti a cambiare la propria dieta e solo il 13%  rinuncerebbe al proprio mezzo di trasporto a favore di uno pubblico.

 

Immagine: manifestazione per il clima a Berlino – by skigh_tv – pexels-com

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