Giochi Paralimpici. Il mondo sta cambiando

Il mondo sta cambiando. “È qualcosa d’impensabile fino a pochi anni fa” ha commentato all’Ansa Bebe Vio, la campionessa azzurra di scherma, i 2 premi Sports Emmy Awards assegnati a Rising Phoenix, il docufilm che racconta le storie di tanti atleti Paralimpici, inclusa quella di Bebe Vio.

Prodotto da Netflix con la regia di Ian Bonhote e Peter Ettedgui, il docu-film ricostruisce la storia dei giochi, dal dopoguerra fino a diventare il terzo evento sportivo più importante del mondo, attraverso le testimonianze degli addetti ai lavori e degli atleti.

Un affresco sulla disabilità, la diversità e l’eccellenza che va via via formandosi riportando le esperienze, oltre dell’azzurra, dell’australiana Ellie Cole, il francese Jean-Baptiste Alaize, l’americano Matt Stutzman, l’inglese Jonnie Peacock, la cinese Cui Zhe, l’australiano Ryley Batt, il sudafricano Ntando Mahlangu e l’americana Tatyana McFadden.

Rising Phoenix è disponibile sulla piattaforma Netflix dal 26 agosto 2020, propedeutico alla celebrazione dei 70 anni della competizione Stoke Mandeville dal nome della cittadina della Gran Bretagna che ospitava i Giochi per gli atleti con disabilità dalla sua fondazione avvenuta nel 1948 per volere del medico britannico Ludwig Guttaman; nel 1952 ai giochi vi parteciparono anche gli olandesi conferendogli una dimensione internazionale.

La storia dei Giochi Paralmpici è stata tutta in salita, né più né meno come lo è quella dei suoi atleti. Ma, dicevamo, il mondo sta cambiando. “Fino a pochi anni i disabili che facevano sport erano considerati dei poveretti, o ancora peggio, degli ‘handicappati che giocavano a fare sport’ – ha ricordato Bebe Vio -. Oggi invece sono atleti paralimpici, con la A maiuscola. La gente se ne sta finalmente accorgendo e presto questi straordinari atleti diventeranno dei simboli e ispireranno le persone. Spero che tanti bambini guardino questo film, perché loro sono il nostro futuro e se crescono consci di cosa sia la disabilità avranno una marcia in più degli altri”.

 

 

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