Rapporto Onu conferma le violenze contro i Rohingya

Inchiesta Onu violenze RohingyaL’Alto Commissario delle Nazioni  Unite ai diritti umani ha pubblicato il 3 febbraio 2017 il risultato di un’inchiesta condotta da un gruppo d’investigatori della stessa Onu, guidata da Linnea Arvidsson,  che conferma, ancora una volta, le atrocità imposte alla minoranza dei Rohingya in Myanmar.

L’indagine è il risultato di 204 testimonianze di persone appartenenti alla comunità dei Rohingya, che sostano, al momento, al confine tra il Myanmar e il Bangladesh.

Le testimonianze

Nessuno dei 204 intervistati  è stato risparmiato dalle gravi violenze dirette o indirette, come il saccheggio della propria abitazione, quando non la distruzione, o sparizione di un membro della propria famiglia, quando non l’assassinio.
E poi stupri, distruzione con incendi d’interi villaggi, gravi percosse oltre a ciò che ha portato Linnea Arvidsson a giudicare la situazione dei Rohingya “rara”: le atrocità e le eliminazioni estese a bambini anche di pochi mesi.

L’Alto Commissario Zeid Ra’ad Al Hussein ha dichiarato che le violenze cui sono sottoposti i bambini “sono senza precedenti”, e ha invitato la Comunità internazionale a unirsi all’Onu per sollecitare i leader di Myanmar a porre fine a questo tipo di operazioni militari.
Sarebbero “centinaia” i Rohingya uccisi nella regione a nord di Maungdaw, nello Stato Rakhine alla quale, dichiara l’Onu a corollario dell’indagine, è impedito l’accesso ai mass media e alle organizzazioni internazionali per nascondere il risultato delle operazioni dell’esercito birmano contro i Rohingya. Distruzioni e violenze negate dalle autorità del Myanmar, ma confermate dalle riprese aeree.

Comunicato stampa dell’Unicef

A seguito della pubblicazione del rapporto dell’Onu, l’UNICEF ha emesso un comunicato stampa nel quale dichiara che le violazioni ai diritti dei bambini riportate dall’indagine sono inaccettabili e devono essere investigate.

L’indagine dell’Alto Commissariato dei diritti umani fa seguito alla Lettera aperta firmata da molti Premi Nobel per la pace e indirizzata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu affinché si ponga fine a quella che considerano una “pulizia etnica” che potrebbe sfociare in un genocidio.

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