Onu mette al bando le armi nucleari. Una possibilità di pace?

Bando Armi Nucleari Presidente conferenzaIl 7 luglio 2017 presso la sede delle Nazioni Unite si è conclusa la Conferenza per il bando delle armi nucleari con un risultato che la stessa Agenzia ha definito storico.  Infatti, 122 Stati membri – due terzi dei Paesi Onu – hanno votato a favore del bando nucleare. Contrario il voto, i Passi Bassi, mentre Singapore si è astenuta.

Il testo concordato da 129 Paesi e giuridicamente vincolante, proibisce l’uso dell’ampia gamma di armi nucleari e delle attività a esse correlate. Vieta, al contempo, la produzione, l’acquisto e il possesso di arsenali o esplosivi nucleari.

Larticolo 1 del trattato, infatti, oltre ad affermare il divieto di “sviluppare, testare, produrre, acquisire e possedere” vieta anche il trasferimento o il ricevimento del trasferimento e la dislocazione delle armi i e dei dispositivi nucleari, Proibisce di “incoraggiare, indurre, assistere o ricevere assistenza per una qualsiasi attività suddetta”. L’articolo 1, infine, non tralascia il divieto della “minaccia d’uso”.
L’articolo 4 invece racchiude l’impegno “verso la totale eliminazione delle armi nucleari”; un articolo volutamente lasciato aperto per permettere agli Stati che possiedono le armi nucleari ma che non hanno aderito al trattato, di poterlo farle nel futuro.  Infatti, non hanno partecipato alle negoziazioni del trattato, 9 Paesi con capacità nucleari: Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, Corea del Nord, India, Pakistan e Israele; oltre ai loro alleati fra cui l’Italia.
L’articolo 6,  garantisce l’assistenza alle vittime per l’uso di armi nucleari o per la sperimentazione delle stesse e sancisce la necessità della bonifica ambientale dei luoghi contaminati.

Bando Armi NuclariIl trattato sarà disponibile per le firme dal 20 settembre 2017 presso la sede delle Nazioni Unite a New York ed entrerà in vigore dopo 90 giorni dalla ratifica di 50 Stati.

Il risultato raggiunto è un autentico successo della Conferenza dell’Onu (nella foto a lato la Conferenza subito dopo il voto), considerando lo scetticismo che aveva accompagnato il suo inizio, il 15 giugno 2017, per gli ostacoli incontrati durante le fasi delle trattative avviate il 27 marzo dello stesso anno.

Copertina: Elayne Whyte Gómez, rappresentante permanente del Costa Rica all’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra (UNOG) e presidente della Conferenza delle Nazioni Unite, subito dopo la votazione

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