I sacri moai dell’Isola di Pasqua danneggiati per sempre

Nella remota isola vulcanica della Polinesia, è scoppiato un incendio che ha  danneggiato i moai, le celebri quanto iconiche statue del Parco Nazionale di Rapa Niu.

Secondo il quotidiano cileno, La Tercera, dal 4 ottobre 2022 in questa area naturale protetta sono divampati 2 incendi, uno che ha messo in serio pericolo le abitazioni e l’altro che ha minacciato i moai,  le monumentali statue scolpite nel tufo, proveniente principalmente dalla cava del vulcano Rano Raraku.

Per carenza di risorse i soli 6 vigili del fuoco si sono concentrati sull’estinzione del primo incendio, mentre la Corporación Nacional Forestal  affrontava il secondo con sole “ due guardie forestali e un camion”.

Il giorno 6 un comunicato stampa del Parco Nazionale di Rapa Nui precisava che “più di 100 ettari sono stati colpiti nel settore Rano Raraku”.

Mentre oggi, 7 ottobre, il direttore della comunità Ariki Tepano, direttore della comunità Ma’u Henua, responsabile dell’amministrazione e della manutenzione del parco, ha annunciato che diversi moai sono stati danneggiati irreparabilmente.

Il sindaco dell’Isola di Pasqua, Pedro Edmunds Paoa, ha specificato che gli incendi sono di origine dolosa.

“Tutti gli incendi a Rapa Nui sono causati da esseri umani” ha aggiunto, confermando che “la rottura di una pietra originale ed emblematica non può essere recuperata” e lamentando la mancanza di guardie permanenti sui siti dell’isola di Pasqua, estremamente isolata.

Rapa Nui ha quasi 1.000 di questi megaliti, alti circa quattro metri, con teste sovradimensionate, scolpite dal popolo polinesiano di Rapa Nui tra il XIII e il XVI secolo e che le considerava sacre.

Comprensibile come per gli abitanti del Isola, secondo i conduttori della radio locale Radio Pauta, i danni ai moai costituiscono un “dramma senza precedenti”.

 

Immagini: 1) Isola di Pasqua dopo l’ incendio; 2)  i moai, le celebri statue di tufo dell’Isola. Entrambi le foto sono tratte da Facebook

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.