Kenya. Censimento senza discriminazione di genere

Dal 24 al 31 agosto 2019 in Kenya si svolge il censimento nazionale che introduce un’importante novità: per la prima volta (per tutto il continente africano) in un rilevamento nazionale  è stata  inserita la voce “intersessuale” che permetterà di classificarsi anche ai cittadini che non s’identificano né con il sesso maschile né con quello femminile e, che, secondo le associazioni che contrastano le discriminazioni di genere sono oltre 700mila kenioti (non esistono cifre ufficiali) su una popolazione di 4o milioni.

L’evoluta decisone è frutto della sentenza dell’Alta Corte del 2014 seguita al ricorso di una donna al cui figlio i medici avevano posto sul certificato – utile per i documenti d’identità – un punto interrogativo invece di specificarne il sesso.  Secondo la rivista africarivista.it la donna si è, allora, rivolta al tribunale facendo 3 richieste ben precise: i documenti d’identità del bambino per poterlo iscrivere a scuola, una legge che impedisse l’intervento della chirurgia sui bambini intersessuali (tranne i casi in cui è necessaria per motivi di salute), le adeguate informazioni e il supporto psicologico ai genitori. I giudici oltre ad accogliere le richieste hanno stabilito la creazione di una task force in ausilio dei bambini intersessuali.

Il censimento in Kenya, dal 1969, si svolge regolarmente ogni 10 anni . L’attuale si contraddistingue dai precedenti anche per essere il primo “elettronico e computerizzato”, come segnala l’agenzia aise.it, aggiungendo che il Kenya National Bureau of Statistics ha comunicato che i dati saranno pubblicati da un minimo di 3 a un massimo di 6 mesi.

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