Trovato il Gufo d’oro. Termina in Francia l’ultima caccia del tesoro
Ci sono voluti più di 30 anni per risolvere la caccia al tesoro Sulle tracce del gufo d’oro. Secondo il pittore Michel Becker, co-organizzatore dell’iniziativa, uno dei partecipanti (ancora senza nome) è riuscito nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2024 a risolvere 11esimo enigma che ha permesso di portare alla luce il gufo d’oro, del valore di 150mila euro.
Il gioco è avvenuto in Francia, dove i giornali riportano le dichiarazioni appena rilasciate da Becker a Discord, che alle h.8.26 del 3 ottobre ha scritto sul forum apposito MB e rilanciate su X dal designer britannico Steph Cruchon:“ Possiamo confermare che il Gufo d’oro è stato scoperto ieri sera, contemporaneamente al caricamento della soluzione inviata al sistema di verifica online. Non è quindi necessario che andiate a scavare nel luogo che ritenete essere il nascondiglio”.
31 anni, 5 mesi e 9 giorni
La contromarca del gufo in bronzo (l’originale è stato sempre nei cavou delle banche) fu sepolta la prima volta nel 1993 da Régis Hauser, alias Max Valentin, organizzatore di seminari e convegni aziendali, ma che sapeva sognare in grande tanto da ideare la caccia al tesoro, nascondendo da qualche parte in Francia la contromarca del premio originale di 10 chili d’oro, tempestato di diamanti che ha affascinato e coinvolto migliaia di persone esattamente per 31 anni, 5 mesi e 9 giorni.
Una durata da Guinness dei primati fino a oggi, il Gufo d’oro, sempre secondo la stampa francese, ha strappato il record precedente detenuto dalla britannica caccia”Quest: A Zetetic Treasure Hunt”, durata 13 anni e sette mesi (dal settembre 1992 al marzo 2006).
11 indovinelli
Per trovare il tesoro sono stati seguiti gli indizi nascosti in 11 indovinelli testuali e visivi, pubblicati per la prima volta nel libro Sur la trace de la chouette d’or (Sulle tracce del gufo d’oro) edito da Manya nel 1993. Seguiranno altre pubblicazioni e con l’avvento della tecnologia gli indizi saranno scaricabili dal web, rimanendo, però, immutati.
Grande successo del gioco che tra il 1993 e il 1997, quando i ricercatori – chiamati gufi – raggiunsero il ragguardevole numero di 500.000.
In quei primi anni i gufi, comunicavano con Max Valentin tramite il server Minitel e 3615Manya e 3615 Maxval, da allora sono seguito numerosi forum e gruppi dedicati a questa ricerca e persino un raduno annuale a Bourges, la Chouette Fête.
Lunghe controverse giudiziarie
Hauser ebbe l’idea del gioco nel 1978 ma poté realizzarlo soltanto nel 1993 grazie alla collaborazione con Becker iniziata nel 1992. Se Hauser era l’autore degli indovinelli, il secondo oltre a finanziare l’impresa, illustrava i puzzle. E nell’aprile del 93 venne sepolta la contromarca in bronzo. La caccia iniziava.
Dopo la morte di Hauser nel 2009, diversi procedimenti legali hanno contrapposto i suoi eredi a Becker. Vicissitudini anche editoriali per lo stesso gufo, quello vero.
Ma i “gufi” continuano la caccia. Nel 2018 il quotidiano Libération ne contava circa 200mila: il loro sito di riferimento era LaChouette.
La soluzione del gioco Hauser se le è tenuta per sé fino alla tomba (affidandola però a un notaio che agisse dopo la sua morte).
Nuovo impulso alla caccia
Soltanto nel 2020, risolte le beghe giudiziarie, Becker ha finalmente ottenuto le risposte agli enigmi e conosciuto il luogo esatto dove era stata nascosta la contromarca. Nell’aprile dello stesso anno viene creato il nuovo organizzatore – editore ECO, della quale il pittore è presidente.
L’anno successivo Becker si è reca sul posto con un ufficiale giudiziario e ha scopre, effettivamente, un gufo, ormai tutto arrugginito. Lo rinnova e fa rivivere la caccia, creando un forum su Discord per galvanizzare la comunità dei cacciatori – gufi e perpetuare l’eredità culturale del mistero.
Immaginiamo che presto saranno svelati l’identità del vincitore o vincitrice e il luogo in cui è stato nascosto il Gufo d’oro.
Immagine: la scultura in oro, argento e diamanti tenuto, l’oggetto da trovare nella caccia al tesoro durata più di 30 anni