G7 Taormina. Le priorità per un futuro sostenibile e inclusivo
Le Accademie nazionali dei Paesi che parteciperanno al G7, che si svolgerà a Taormina il 26 e 27 maggio 2017, hanno individuato i 3 macro-temi che richiedono tutta l’attenzione e l’azione degli Stati, con la collaborazione della comunità scientifica, per evitare calamità e, al tempo stesso, convogliare al meglio le potenzialità dello sviluppo tecnologico, evitando derive ed eventuali sopraffazioni.
La collaborazione delle Accademie ha portato alla redazione di 3 dichiarazioni congiunte “Joint Statement 2017“, corrispondenti ai 3 macro temi che sono:
– patrimonio culturale: preparare la resilienza ai disastri naturali;
– sfida delle malattie neurodegenerative in una popolazione che invecchia;
– nuova crescita economica: il ruolo della scienza, tecnologia, innovazione e infrastrutture.
Patrimonio culturale: preparare la resilienza ai disastri naturali
La previsione scientifiche ci dicono che i cambiamenti climatici potranno far aumentare la frequenza e l’intensità dei fenomeni meteorologici e geofisici. Le Accademie, quindi, sollecitano un’azione vigorosa per la protezione dei beni culturali dalle catastrofi naturali. In merito il documento menziona il recente terremoto dell’Italia centrale che, ancora una volta ha colpito vite umane e messo a repentaglio il pregiato patrimonio artistico dell’Italia. Spetta ai governi il compito di individuare e realizzare azioni innovative sul piano educativo, scientifico tecnico ed economico.
Sfida delle malattie neurodegenerative in una popolazione che invecchia
Impedire lo “tsunami neurologico”. Con questa frase gli scienziati del G7 chiedono una “decisa politica risoluta e globale” in grado di fronteggiare l’avanzamento dell’età e le conseguenti malattie. Scrivono gli Accademici nel documento per il G7 che si stima che “ nel 2050 i malati neurologici diventeranno 135 milioni”. Tra le malattie degenerative neurologiche che sopravvengono con la vecchiaia, viene citato soprattutto l’Alzheimer il cui costo per l’assistenza “aumenterebbe da 6 a 8 trilioni di dollari l’anno e il peso per le famiglie (molte della quali, per allora, mononucleari, ndr) sarà devastante”.
L’Alzheimer, ricorda il documento, è una malattia insidiosa perché silente finché il corredo neuronale del paziente non è completamente distrutto e, quindi, impossibile da curare. Per questo è urgente puntare sulla prevenzione, diagnosi precoce e sugli investimenti sulle sperimentazioni cliniche su nuove possibili terapie. L’implementazione dovrebbe concentrarsi, dunque, sui controlli sulle persone asintomatiche per individuare in tempo chi rischia l’insorgenza della malattia.
In primo piano del documento anche il Parkinson e la Sla.
Nuova crescita economica: il ruolo della scienza, tecnologia, innovazione e infrastrutture
Il terzo punto affronta le opportunità della rivoluzione scientifica e tecnologica che determina i “nuovi paradigmi di crescita economica”.
Una rivoluzione che se da un lato offre possibilità finora inimmaginabili, dall’altro richiede investimenti ingenti in strutture produttive e infrastrutture che rendano reali e concrete tali possibilità. Una rivoluzione che “va governata e diffusa” altrimenti si trasformerà da opportunità in un tratto pesantemente negativo sullo sviluppo sostenibile e sulla crescita inclusiva. Diventerebbe fonte di divario all’interno della comunità nazionali e tra i Paesi più o meno avanzati.
Le richieste degli scienziati del G7, in merito, quindi consistono, come abbiamo già scritto, nella costruzione di infrastrutture tangibili come: reti di comunicazioni, ristrutturazioni ecocompatibili, creazione di nuovi impianti; e infrastrutture intangibili: nuovi e diffusi sistemi d’istruzione, investimenti nella formazione continua e nella ricerca scientifica.
Urgente l’istituzione di governanti nazionali e internazionali per diffondere il nuovo sapere tra l’opinione pubblica, in grado di instaurare relazioni economiche internazionali, che gestiscano la concorrenza a favore dell’inclusione socio-occupazionale e della riduzione dei divari tra i Paesi del nord e del sud del mondo come previsto anche dalla “Agenda 2030 dell’Onu”.
Il G7 di Taormina
Il 26 e 27 maggio 2017 presso il Palacongressi di Taormina si svolgerà il 43° vertice del G7 (Gruppo dei setti – forum politico di sette governi della terra) al quale parteciperanno i seguenti Paesi: Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’ America. Oltre alla presenza dell’Unione Europea. Presenti, dunque i capi di stato, rispettivamente: Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Angela Merkel, Paolo Gentiloni, Shinzō Abe, Theresa May, Donald Trump. Per l’Unione Europea: Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione e Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo.
Il vertice sarà presieduto dal Presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni.
Parteciperanno al vertice come Paesi invitati l’Etiopia, il Kenya, il Niger, la Nigeria e la Tunisia. Presenti le seguenti Organizzazioni internazionali: Nazioni Unite, Unione Africana, Ocse, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, Banca africana di sviluppo.
Per la quarta volta, la riunione dei potenti della Terra vede esclusa la Russia (partecipante dal 1997 portando il G7 a G8), sospesa dal vertice dal 2014 a causa del conflitto Ucraina – Russia che vorrebbe l’annessione della Crimea al territorio russo.
Nell’ambito del G7, dal 30 marzo al 6 novembre 2017, in varie città italiane, si svolgono i summit settoriali che vedono riuniti di ministri dei 7 Paesi della Cultura, Energia, Esteri, Finanze, Ambiente, Trasporti, Industria, Scienza e Tecnologia, Lavoro, Agricoltura e Salute.
I sette Paesi partecipanti detengono il 63% della ricchezza netta mondiale.
Nota: foto in alto, da sinistra Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Dario Franceschini, ministro della cultura, durante la consegna dei Joint Statement 2017, avvenuto il 3 maggio 17 presso l’Accademia dove era presente anche Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia e delle Finanze.