Fitotoldo. Serre a 4000 metri per combattere la malnutrizione
Nell’ultimo decennio il Perù è stata una dell’economia sud americane – e non solo – con una crescita media del 6,3% annuale, che ha portato il reddito pro-capite ad un incremento superiore del 50%. Il buon andamento economico del Paese ha permesso di ridurre il divario economico fra l’elite economica e la maggioranza della popolazione, formando una classe di ceto medio precedentemente assente e a 4 milioni di persone di superare la soglia della povertà, (dati: info Mercatiesteri – Farnesina – febbraio 2016).
Il boom economico ha avuto un impatto positivo sui tassi della malnutrizione infantile cronica, che è passata dal 29,5% del 2006 al 14,4% del 2015, ma non ha ancora risolto il problema dell’anemia e della malnutrizione infantile – i dati sono lievemente in crescita negli ultimi 5 anni – che colpisce i bambini di sotto ai 3 anni, a causa, principalmente, di una dieta alimentare povera di ferro e scarsamente variata. L’’anemia ha conseguenze perniciose sulla vitalità, la capacità di apprendimento, compromettendo lo sviluppo cognitivo.
Quest’ultimo dato in controtendenza con il positivo quadro economico generale deriva dal fatto che per prevenire l’anemia non è sufficiente una maggiore disponibilità economica: subentrano altri fattori come l’igiene, le abitudini alimentari e, soprattutto, i modelli culturali.
Non basta il denaro, piuttosto servono interventi di sviluppo integrati, strategie elaborate e a lungo termine, adeguate a comunità che vivono in condizioni geografiche e climatiche molto particolari che rendono la terra su cui vivono, per niente generosa.
Come apprendiamo dall’ONG internazionale Acción contra el Hambre, che dalla primavera del 2015 porta avanti 2 progetti pilota Chacra Productiva e Buen Vivir, per contrastare la denutrizione infantile e migliorare la qualità della vita delle famiglie, promuovendo un’alternativa alimentare e sociale economicamente sostenibile.
Non si limita a combattere la fame, ma aiuta la popolazione ad adottare interventi integrati grazie ai quali possano avere la possibilità di seguire una dieta bilanciata e prendersi cura adeguatamente dei minori.
Acción contra el Hambre ha concentrato la sua attenzione alla comunità di Ajoyani, un altopiano a 4.300 metri sopra il livello del mare, che si caratterizza per il clima freddo e secco che provoca grandi gelate che impediscono agli abitanti di coltivare la terra; la conseguenza è che gli abitanti di questa regione seguono una dieta alimentare carente di alimenti vitaminici e, non a caso, si registra un tasso di anemia infantile al 44% mentre la malnutrizione raggiunge il 28%. dei bambini tra i sei mesi ai 3 anni.
Come per gli altri abitanti peruviani in condizioni disagiate, gli alimenti principali sono il chuño e la moraya, farinacei andini e le patate, raramente carne di alpaca e di pecora.
Il progresso sostenibile è fatto soprattutto di buone idee
Il progetto Chara Productiva, si concentra nello sviluppo dell‘autoconsumo per permettere alle famiglie coinvolte nel progetto di raggiungere una alimentazione variegata.
Provvede di dotare ogni famiglia di un fitotoldo ossia una serra artigianale costruita con mattoni e plastica, capace di mantenere una temperatura costante che varia tra i 15 e i 18 gradi, nella quale coltivare ogni tipo di frutta e verdura e provvedere all’autoconsumo.
Il fitotoldo, nonostante i materiali “poveri” impiegati, presenta le seguenti caratteristiche:
– permette la raccolta a causa del calore e luce solare;
– protegge le coltivazioni di fenomeni climatici;
– la temperatura viene mantenuta a ventilazione giornaliera;
– richiede l’irrigazione ogni due o tre giorni;
– può essere realizzato con materiali e strumenti della regione: l’adobe, mattone crudo fatto a mano accumulatore ottimale di calore;
– durante la stagione delle piogge, recupera e conserva la pioggia in un serbatoio rustico per compensare il periodo di siccità.
Il progetto Buen Vivir è focalizzato nell’insegnare le buone pratiche dell’igiene che permettono agli abitanti di Ajoyani di mantenere le condizioni igienico-sanitarie adeguate.
L’appoggio dell’ONG nella realizzazione del progetto in aiuto alla popolazione va dalla collaborazione con gli stessi nella costruzione di abitazioni accoglienti alle piccole grandi cose della quotidianità.
Un esempio pratico è la diffusione di frigoriferi, nonostante l’assenza di rete elettrica, costruiti con materiali isolanti e un deposito di acqua fredda che permette per una settimana di mantenere la frutta e verdura e l’acqua potabile per bere, al posto di quella estratta dai pozzi, focolai epidemici soprattutto per i bambini.
Inoltre, si occupano della costruzione dei recinti per custodire gli animali da cortile, oltre al cuy andino, – un porcellino d’india, che rientra nella cucina tradizionale del Perù la cui carne è ricca di ferro e proteine e povera di grassi, che la stessa ONG fornisce agli abitanti.
Ajoyani
Nell’altopiano di Ajoyani nel 2010 è stata costruita l’autostrada Transoceanica Carretera Interoceánica Sur, lunga 2.600 chilometri che collega l’Atlantico al Pacifico, attraversando il Brasile e il Perù meridionale.
Sempre nella regione, nella località di San Rafael, sorge l’unica miniera di stagno del Paese, molto redditizia e i cui proventi, come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, dal 2008 sono gestite, in parte, dalle stesse autorità locali, le quali, sotto la pressione del Governo Centrale investono soprattutto nella realizzazione d’infrastrutture.
Se è vero che la regione ha investito anche in infrastrutture di base come ad esempio un impianto per la gestione dei rifiuti solidi, opere di risanamento e una scuola secondaria con sedili imbottiti, pavimenti di legno e finestre con doppi vetri per il freddo, ancora si è elaborato un piano d’azione in grado di fronteggiare ha ancora gravi problemi di malnutrizione cronica e anemia infantile.
Per questo motivo, il sindaco di Puno di Ajoyani, Adolfo Cosme Quispe, ha chiesto aiuto al Contra el Hambre, nella cui collaborazione confida oltre a risolvere i gravi problemi dei bambini di migliorare la qualità dei suoi abitanti per frenare un altro fenomeno che si sta formando nell’Altipiano, emigrazione verso la città, favorita dall’autostrada transoceanica.
L’Interoceanica se ha rappresentato un passo importante per l‘apertura economica del Perù, allo stesso tempo sta producendo quello che gli esperti chiamano “l’impatto indiretto”.
Nuovi e vecchi metodi in cerca di una soluzione socio-ambientale.
Per approfondimento Contra el hambre