Avaaz, il più grande movimento di cittadini della storia

Avaaz significa voce in diverse lingue europee, mediorientali e asiatiche e per questo è il termine  scelto per battezzare l’organizzazione nata nel 2007 formata da cittadini che s’impegnano su questioni urgenti di carattere nazionale e globale, dalla corruzione alla povertà, dai conflitti alla questione ambientale.

Un modello di organizzazione su internet che ha formato una comunità di migliaia di volontari che agiscono in 15 lingue, grazie a un team di professionisti sparsi per il mondo.  Chiunque può andare sul sito apposito della Comunità è lanciare una petizione.

L’azione della comunità cittadina Avaaz si estrinseca, leggiamo sul suo sito, firmando petizioni, finanziando campagne di comunicazione, inviando e-mail e facendo pressione sui governi, ma anche con azioni sul campo – con proteste offline, sulle piazze e altri eventi – con l’obiettivo di far sì “che il punto di vista e i valori dei cittadini in tutto il mondo influiscono sulle decisioni che riguardano tutti noi”.

Se in passato, ogni qual volta che i gruppi internazionali di cittadini e dei movimenti volevano intraprendere una battaglia sociale, per dare consistenza e forza alla propria voce  dovevano costruire un’organizzazione – che richiedeva molto tempo – oggi, con le nuove tecnologie che permettono la rapida connessione globale, si può contare su una piattaforma consolidata: Avaaz, appunto, che con un solo team globale ma con il mandato di tanti cittadini ha la possibilità di lavorare su qualunque questione pertinente alla sfera pubblica, con campagne di grande impatto e, quindi,  ricevendo una risposta incisiva e rapida.

Come opera

Ogni anno Avaaz, attraverso i sondaggi ai membri della comunità fissa un programma d’idee e iniziative generali espresse attraverso le campagne, testate settimanalmente su campioni casuali di 10mila membri: dopo di che vengono intraprese le iniziative che hanno riscontrato la maggiore adesione. A questo punto le iniziative diventano campagne diffuse a tutti i membri del movimento, trasformandosi così in pochi giorni – scrive Avaaz, a volte in poche ore – nella mobilitazione di centinaia di migliaia di cittadini.

Lo staff

L’azione prende il via dallo staff di Avaaz il quale – apprendiamo dal sito – scrive le e-mail alla comunità tutta seguendo il modello delle cartoline informative redatte a un primo ministro o a un presidente, efficaci per “convogliare tutta l’informazione di cui un lettore ha bisogno per decidere se impegnarsi o no in quella campagna”. “Abbiamo solo quel momento – scrive Avaaz – che decreta la sopravvivenza o meno della campagna”.

L’autofinanziamento

Avaaz è interamente finanziata dai suoi membri. “La responsabilità democratica fa parte del nostro DNA – scrive il movimento – e nessun gruppo economico e nessun governo può insistere perché spostiamo le nostre priorità per la comodità a un’agenda esterna”. Quindi Avaaz non accetta “finanziamenti da governi o aziende”.  Accetta però le donazioni dai singoli privati per finanziare campagna ad alto impatto.

Per partire Avaaz ha goduto di contributi iniziali di organizzazioni benefiche, mentre, oggi, il 100% del suo budget è costituito dalle piccole donazioni online, che garantiscono, la libertà della voce dei suoi membri.

La trasparenza

Avaaz è un network globale di cittadini ma la sua organizzazione è piccola: sono 69 gli organizzatori di campagne a tempo pieno con supporto operativo e tecnologico. Una struttura agile che non ha tempo, sottolinea il movimento “né per procedimenti burocratici, né per suddividerci in livelli gerarchici: possiamo solo concentrarci sul raggiungimento dei nostri obiettivi”.

È registrata come un’organizzazione no – profit nello Stato di Delaware (Usa), dove per legge, ogni 12 mesi, è controllata “in ogni aspetto della vita dell’organizzazione e delle sue pratiche fiscali”. Dalla sua nascita ha avuto 8 controlli e “ogni volta abbiamo ricevuto un certificato di buona salute”.  La revisione dei bilanci è effettuata da Lederer, Levine & Associates, LLC., società di revisione contabile con sede nel New Jersey.

L’importanza della non deducibilità fiscale delle donazioni

L’indipendenza economica dell’organizzazione è rafforzata  dal non “disporre di donazioni fiscalmente deducibili”.  Infatti, molte no-profit, spiega Avaaz, offrendo la deducibilità fiscale per le loro donazioni, danno il destro ai governi, perché è come se fossero “parzialmente finanziate dai contribuenti: una condizione che i governi sfruttano per imporre regole stringenti su quello che le organizzazioni possono o non possono fare”.  Una condizione limitativa, soprattutto perché “queste no-profit non sono libere di criticare, appoggiare o opporsi a un politico”.

Avaaz, dunque, non disponendo di donazioni fiscalmente deducibili, ritiene di avere “la libertà totale di dire o fare ciò che riteniamo più opportuno per far sì che i politici ascoltino i voleri delle persone. Molte battaglie si giocano nell’agone politico – conclude l’organizzazione – e ciò fa sì che noi siamo molto più efficaci di tanti altri gruppi di pressione”.

Quando è Avaaz a fare donazioni

L’operato svolto da Avaaz non si esaurisce con l’azione di protesta: in alcuni casi è l’organizzazione stessa a farsi donatrice.  I membri hanno ritenuto più efficace la propria azione “spendendo direttamente servendosi dei movimenti sul campo”. Quindi Avaaz ha donato 2 milioni di dollari alle organizzazioni impegnate nella lotta contro il virus d’Ebola; 1 milione di dollari per la difesa della foresta pluviale; 1,6 milioni di dollari per i monaci birmani; 1,3 milioni donati alle organizzazioni umanitarie che operano a Haiti e 1 milione alle organizzazioni umanitarie in Pakistan.

Il più grande movimento di cittadini della storia

Avaaz, quindi, è il primo advocacy group (gruppo di difesa) a livello globale che attraverso la tecnologia esprime, in tutto il suo potenziale, l’impatto generato dall’unione dei cittadini per affrontare situazioni globali che richiedono un’azione democratica globale.

Per approfondimento sulle spese e informazioni finanziarie: Avaaz expenses andf inancial information;

Per saperne di più sulle petizioni o lanciare una petizione: Avaaz, petition start 

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