L’Amazzonia colombiana diventa soggetto giuridico

La Corte Suprema colombiana ha riconosciuto la foresta amazzonica del proprio Paese come “entità soggetta a diritti”, vale a dire che a quest’area fondamentale per la vita del mondo sono stati concessi gli stessi diritti legali di un essere umano, primo fra tutti, dunque, il diritto alla vita.

La sentenza è stata emessa dopo il ricorso di un gruppo di 25 giovani cittadini – dai 7 ai 26 anni – che nel gennaio 2018 avevano mosso causa al Governo colombiano, per non aver contrastato a dovere la distruzione della foresta, vittima di una pesante deforestazione e causa del cambiamento climatico in atto, mettendo così a repentaglio il loro presente e futuro e violando i loro diritti costituzionali.  Il centro studi Bogotà Dejusticia, che promuove e difende i diritti umani, ha sostenuto il gruppo dei giovani nel corso della causa.

“È evidente che nonostante gli impegni internazionali e le normative specifiche – ha precisato l’Alta Corte – lo Stato colombiano non ha affrontato in medo efficiente il problema della deforestazione”.
“E senza un ambiente sano – ha proseguito la Corte – gli esseri umani, soprattutto le generazioni future non saranno in grado di sopravvivere”.

Oltre a riconoscere la foresta colombiana come soggetto giuridico, la Corte Suprema ha dato al Governo colombiano 4 mesi di tempo per elaborare un piano d’azione in grado di fare fronte alla deforestazione indiscriminata. Tale piano deve coinvolgere oltre alla presidenza colombiana, i ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, le comunità locali, le organizzazioni scientifiche e i centri di ricerca e deve prefiggersi l’obiettivo dell’eliminazione totale del disboscamento.

L’Amazzonia è una foresta equatoriale che sorge nel bacino da cui prende il nome. Con i suoi 5,5 milioni di superficie è la più grande foresta e a maggiore biodiversità del mondo.   Copre diversi Paesi del Sud America, i primi 3 dei quali sono il Brasile (63%), il Perù (13%) e la Colombia (10%); seguono  Ecuador, Venezuela, Repubblica di Suriname, Guyana, Bolivia e la Guiana francese. Soprannominata il polmone del mondo, tutta la regione è fondamentale per il clima globale per la produzione di ossigeno e per la sua conseguente capacità di immagazzinare CO2.

Ma ormai sono decenni che la regione subisce il fenomeno della deforestazione che negli anni 2015 e 2016 ha toccato il tasso del 44%, per mano dei grandi allevamenti di bestiame e delle industrie del legno: un fenomeno chiave, come affermano gli esperti, per il surriscaldamento climatico in atto.

Condividi:

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.