Pompei. L’ascesa dello schiavo

Nuova e sorprendente scoperta a Pompei: una tomba all’interno della quale resti umani mummificati è stata rinvenuta presso la necropoli di Porta Sarno, a est dell’antico centro urbano degli scavi. La lastra di marmo posta sul frontale della tomba reca incisi  il nome del proprieario, Marcus Venerius Secundio, e un epigramma.

La scopera si deve alla campagna internazionale di scavi condotta dal Parco Archeologico di Pompei e dall’Università di Valencia.

Il nome di Secundio appare anche nell’archivio delle tavolette ceree del banchiere pompeiano Cecilio Giocondo, proprietario della domuus omonima su Via Vesuio. Si conosce, dunque, la sua storia.

Secundios dopo essere stato uno schiavo pubblico e custode del Tempio di Venere, liberato raggiunse  status sociale ed economico elevato, come si dedurebbe dal tipo di tomba ma anche dall’iscrizione dalla quale emerge che olre ad essere Augustale (membro del coleggio di sacerdoti dediti al culti imperiale “diete ludi greci e latini per la durata di 4 giorni”.

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