Un romano a Marte. Omaggio a Roma, sulle orme di Ennio Flaiano
Il 22 novembre al Teatro Nazionale dell’Opera di Roma andrà in scena la prima rappresentazione assoluta di Un romano a Marte, dal libretto di Giuliano Compagno e musica di Vittorio Montalti.
Il titolo non lascia dubbi. E se dovesse lasciarli, li chiarisce definitivamente la locandina dell’opera, dove troneggia l’immagine, inconfondibile, dello scrittore Ennio Flaiano autore, nel 1971 del testo teatrale Un marziano a Roma e altre farse.
Il famoso scrittore, critico, sceneggiatore di cinema e autore di testi teatrali è stato – ed è famoso – non solo per aver scritto con il regista Federico Fellini capolavori cinematografici da I Vitelloni, a La dolce vita, solo per citarne alcuni tra i 10 che realizzarono insieme, ma è stato e continua a essere celeberrimo per i suoi aforismi, le sue battute basate sul paradosso.
Nato a Pescara nel 1910, Flaiano manca dalla Terra dal 1972, quando un infarto se lo portò via da Roma (chissà se su Marte); eppure massime come Vivere è diventato un esercizio burocratico o L’italiano è mosso da un bisogno sfrenato di ingiustizia e ancora l’arcinoto La situazione politica in Italia è grave, ma non è seria, sembrano scritti per i nostri tempi e, infatti, sovente citate.
Scrittore eclettico in Un marziano a Roma, Flaiano si cimentò con il genere dell’assurdo. Secondo le cronache dell’epoca, la commedia non ebbe un grande successo ma il titolo, da allora, viene preso in prestito ogni qual volta si vuole indicare una persona che per valori e comportamento si discosta dal contesto che la circonda.
Il musicista Vittorio Montalti, probabilmente ha preso le mosse per la sua partitura proprio dall’originalità del testo di Flaiano e, come ha dichiarato (fonte, sito Teatro dell’Opera di Roma), volendo rendere un omaggio a Roma ispirato allo scrittore ha portato “l’immaginazione verso un universo fatto di linee cantate, frammenti di testi, suoli elettronici, con l’orchestra che avvolge tutto”. E come l’opera lirica si contraddistingue “nel mettere insieme tanti mezzi differenti” cosi Moltanti, ha voluto con le sue note “mettere in comunicazione mondi diversi e distanti tra loro”.
Un romano a Marte ha vinto il Concorso per giovani compositori (stagione 2013-14) bandito dal Teatro dell’Opera di Roma con l’intento di valorizzare e portare in scena autori contemporanei mediante la composizione di nuove opere ispirate alla città di Roma.
Debutto il 22 novembre 2019 – con repliche fino al 24 – Un romano a Marte, diretta da John Axelrod avrà la regia di Fabio Cherstich, per la prima volta al Teatro Nazionale dopo le varie e felici esperienze maturate con l’iniziativa OperaCamion.
Fotografie: 1) Locandina dell’opera lirica ‘Un romano a Marte’; 2) il compositore Vittorio Montalti- immagine tratta da Facebook