Memoria di una cartella dedicata a Rafael Alberti
Rafael Alberti (1902 -1999), il poeta spagnolo di fama mondiale, trascorse parte degli anni del suo esilio a Roma.
Nella capitale, dove soggiornava quando non era ad Anticoli Corrado, sono molti i romani che ancora ricordano il poeta al caffè Di Marzio, in piazza Santa Maria in Trastevere. Allo storico locale Alberti dedicò una poesia che, ancora adesso, si può leggere, incorniciata accanto alla cassa del locale.
Rafael Alberti era in esilio perché aveva partecipato alla Guerra Civile spagnola contro i falangisti, i filofascisti guidati da Francisco Franco che diventò poi dittatore della Spagna dal 1939 e fino alla sua morte, avvenuta nel 1975.
Soltanto allora il poeta poté ritornare in patria.
Storia della cartella
Non sorprende, dunque, l’omaggio per il poeta andaluso che l’Istituto Cervantes e ExiliArte hanno organizzato a Roma: una mostra di 51 opere che vari artisti spagnoli tributarono al nostro nel 1966 a Parigi.
Erano, come Alberti, oppositori al regime franchista e subirono la repressione. “Non potevano tornare (in patria, ndr) e hanno condotto una vita dolorosa, che in Spagna pesa ancora molto – ha spiegato Carmen Bustamante, curatrice della mostra, all’agenzia Efe – tra loro non tutti erano comunisti o esuli, ma tutti erano democratici “.
Rafael Alberti era il simbolo vivente della democrazia. Per questo l’8 giugno del 1966 gli fu donata una cartella, contenente dipinti e disegni ma anche lettere e poesie e che il poeta, grato, celebrò con le seguenti parole: “Permettetemi di nominare stasera coloro che non sono tra noi, ma sono di diritto grandi poeti […]. Vorrei salutare tutti gli esuli spagnoli”.
Si trattava di un centinaio di opere eseguite in suo onore. Alberti ne conservò alcune e donò le altre al pittore Rufino Ceballos, che viveva a Parigi, affinché le utilizzasse “per solidarietà con gli scioperi e le altre proteste contro la dittatura spagnola”.
La cartella fu subito famosa. Approfittando della legge sulla stampa approvata dalla Spagna proprio nel 1966, gli esuli che trasmettevano da Radio Paris trovarono una scappatoia per raccontare il tributo ricevuto da Alberti.
L’esposizione romana
Ecco perché l’esposizione romana ExiliArte – Memoria di una cartella dedicata a Rafael Alberti non è soltanto pittorica – sebbene quest’ultimo sia il suo elemento preminente – ma vi si trovano anche lettere, poesie e ritagli di giornali che mostrano, ha precisato Bustamante, la censura di quegli anni, quando “non si poteva parlare e non si potevano studiare poeti come Alberti, García Lorca o Miguel Hernández“. La cartella è “un pezzo di Storia che spiega come si viveva in Spagna”, materiale vivissimo per le nuove generazioni.
Tra gli artisti esposti nella mostra romana: Mentor Blasco Martel – autore del manifesto del tributo – Antonio Saura, Rafael Canogar, Ricardo Zamorano, José Vela Zanetti, Federico Montañana, Juana Francés, Pablo Serrano, José Planes, Julián Pacheco, oltre a tavole esplicative e a un video.
Memoria di una cartella dedicata a Rafael Alberti si può visitare gratuitamente fino al 15 gennaio 2022, dal martedì al sabato dalle ore 16 alle 20, presso la Sala Dalí (Piazza Navona, 91). L’accesso è consentito ai visitatori muniti di green pass o con il tampone negativo eseguito non oltre le 48 ore precedenti la visita, nel rispetto della normativa anti-Covid vigente.
Immagini: 1) Rafael Alberti; 2) mostra ‘ExiliArte – Memoria di una cartella dedicata a Rafael Alberti’