Vecchio e nuovo Portobello. Dove non eravamo rimasti
Sono trascorse ben tre decadi dalla messa in onda della trasmissione Portobello, un programma che fece epoca. Il merito di tanto successo di certo va a Enzo Tortora, leggendario conduttore che con garbo portò nelle case degli italiani un format innovativo e coinvolgente. E quando si pensa a Portobello, pappagallo di poche parole, il pensiero volge alla tragica storia del presentatore ed ideatore che fu tacciato ingiustamente di associazione a delinquere; un’ accusa di cui col tempo si liberò.
La conduttrice Antonella Clerici a cui è stato affidato l’arduo compito, riporta in scena invenzioni, storie di famiglia, ritrovamenti di vecchi amici, dispersi che ritrovano la bussola, insomma nella serata di Rai 1 abbondano le emozioni che con il tempo, presero il nome di “carrambate”. Una declinazione che non toglie a Tortora il merito di aver dato il via ad un originale modo di fare televisione. Carrellate di sentimentalismi che la bionda Antonellina dirige alla perfezione. Materna, empatica e cordiale, ricopre il suo ruolo magistralmente.
Eppure le critiche non mancano.
In prima battuta quelle degli animalisti che tacciano la trasmissione per “uso indebito di pappagallo”. Gli attivisti AIDAA denunciano il fatto che il pennuto sia legato al trespolo andando contro il regolamento del benessere degli animali in vigore a Milano. Commenti inorriditi sui social, accusano il programma di non cogliere i mutamenti di una società che pare voglia dare voce ad una civiltà che rivendica nuovi patrioti. E l’evoluzione civile resti per molti aspetti, ancora discutibile.
In realtà la questione saliente sarebbe un’ altra. Innanzi tutto chi ha deciso il palinsesto di Rai 1 ha compiuto un passo decisivo: dare spazio al vecchio/nuovo Portobello a scapito di Ulisse, la trasmissione firmata Alberto Angela che senza dubbio ha riscosso, in questo bizzarro autunno, una risposta positiva dello share.
Un punto a favore del popolo italiano e la sua passione per la cultura. La nostra Italia confusa e scossa da mutamenti socio-politici ed economici, tuttavia, accoglie di sabato sera il naufrago Ulisse. Forse contrapporre i due programmi non giova a Mamma Rai.
Infine, nonostante il riconoscimento dovuto a Enzo Tortora, ci dispiace che la Clerici non abbia ricordato la tragica vicenda giudiziaria che subì l’indimenticabile Tortora. Forse, ancora una volta la storia viene messa da parte dalla spettacolarizzazione tout court.
Foto: dall’alto verso il basso: Enzo Tortora; Antonella Clerici; Alberto Angela