Menchu Gal. Il sereno espressionismo dell’allegria del colore

“… Questo è quello che si chiama autentica vocazione”  Una vocazione che, a differeza di quello che si dice,  si scopre molto più alla fine che al principio perché nessuna chiamata ha rilievo se non attraverso la risposta che genera, che è il suo compimento” (D. Francisco Calvo Serraller, critico d’arte)

Menchu Gal è una delle più importanti pittrici spagnole del XX secolo, la prima (pittrice e donna) a ricevere dal suo Paese il Premio Nazionale della pittura nel 1959.  Eppure fino alla fine dei suoi giorni dubitò del valore della sua arte, alla quale ha dedicato tutta la vita.

Nata il 7 gennaio del 1919 in Irún nei Paesi Baschi, a 7 anni iniziò a studiare pittura sotto la guida di Gaspar Montes Iturrioz che seppe cogliere e potenziare lo spirito libero della giovanissima artista e a trasmettergli l’osservazione del paesaggio.

Negli anni Trenta Mechu Gal si trasferì a Parigi per approfondire gli  studi d’arte presso la Accademia del pittore cubista  Amédée Ozenfant prima  e all’ Académie Grande Chaumière poi.

E a Parigi non mancò di osservare da vicino la pittura del paesaggista Jean Baptiste Corot e di subire il fascino del fauvismo di Henri Matisse e dell’espressionismo di Moïse Kesling: 2 modi, quest’ultimi, di concepire l’arte che segneranno, senza sopraffarlo, il destino pittorico della Gal contraddistinto dai colori accessi (blu, rosso, verde) e dai 3 assi su cui strutturerà la sua pittura: il paesaggio, il ritratto e le nature morte.

Tornata in Spagna, visse a Madrid e fece parte del gruppo di artisti paesaggisti  della Joven Escuela de Madrid, non perdendo mai la sua essenza basca. ” La mia pittura ha sempre avuto un grande legame con i Paesi Baschi, Non è una pittura sociale, né ho fatto tipismo, tuttavia, il mio dipingere è basco perché mi sento profondamente basca. Sebbene una persona sia fuori dalla sua terra, molte  sfaccettature del suo essere sono il riflesso della sua terra” (cit. di Francisco Javier Zubiaur Carreño).

La Spagna la scelse 3 volte come rappresentante del proprio Padiglione presso la Biennale di Venezia. E numerose furono le sue esposizioni sia personali sia collettive. Menchu Gal fu, infatti, pittrice instancabile capace di realizzare 70 esposizioni individuali e di partecipare a 232 collettive, sia in Spagna che all’estero.

L’elemento naturale che predomina sui suoi paesaggi è il mare, ed esattamente il Cantabrico, perché diceva la Gal “È quello che conosco meglio. Mi è più familiare dell’Atlantico”, le acque che bagnano la sua terra, i Paesi Baschi, e in particolare la sua città Irún, dove si spense il 12 marzo del 2008.

Nel 2019, centenario della sua nascita, la Spagna la celebra con 2 cicli espositivi Vivere dipingendo, dipingere vivendo che ripercorrono l’evoluzione artistica della pittrice basca: dal 17 luglio al 28 settembre 2019 presso il Centro Culturale Koldo Mitxelena di San Sebastian a cui seguirà il secondo ciclo, dall’11 ottobre al 18 gennaio 2020, presso il Museo che ha preso il suo nome, nella stessa Irún.

Entrambe le mostre rigorosamente nei confini dei Paesi Baschi, per rimanere fedele al desiderio espresso dalla stessa Gal, che i suoi quadri rimanessero nella sua terra, anche se la loro fortuna li ha portati  ben oltre lo stesso Atlantico.

Per saperne di più: Fundación Menchu Gal

 

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