Spaghetti e Levi Civita. Il matematico che salvò Einstein
Quando ad Albert Einstein veniva chiesto che cosa gli piacesse dell’Italia rispondeva:” Gli spaghetti e Levi Civita”.
Levi Civita è lui! Tullio Levi Civita (1873 -1941) il grande matematico italiano al quale si rivolse Einstein per un consulto in merito alla teoria della relatività generale che stava elaborando insieme a Marcel Grossman. Lo studioso italiano aveva individuato e segnalato degli errori nella teoria e trai i due iniziò un fitto scambio epistolare.
L’ansiosa attesa delle risposte
“Quando ho visto che Lei rivolge la sua obiezione contro la dimostrazione più importante della teoria, che mi è costata fiumi di sudore, mi sono spaventato non poco poiché so che Lei padroneggia queste cose matematiche molto meglio di me” scriveva il fisico a Levi Civita nel 1915 da Berlino, mentre l’italiano gli rispondeva dalla natia Padova, dove ad appena 24 anni aveva ottenuto la cattedra di meccanica razionale.
Lo scambio di correzioni, obiezioni esempi e controesempi portò, ancora Einstein a scrivere “una corrispondenza così interessante non mi era ancora capitata. Dovrebbe vedere con quale ansia aspetto le sue lettere”.
Tullio Levi Civita e il suo ‘maestro’, Gregorio Ricci Curbastro, scrissero Méthodes de Calcul Differentiel Absolu et leurs Application, articolo apparso su Mathematische Annalen” che si riferiva al loro trattato del 1900 sul “calcolo differenziale assoluto con coordinate” ossia sul calcolo tensoriale che svolse un ruolo determinante nell’elaborazione della teoria generale.
Einstein e Grossman dopo aver studiato il lavoro dei matematici italiani avevano scritto nel, 1913, l’articolo “Schizzo di una teoria della Relatività generale e della Gravitazione, ma la stesura della relatività generale era incompleta.
Nel 1915 dopo la collaborazione con Levi-Civita, il fisico pubblicherà la versione corretta delle equazioni gravitazionali, considerandole “un vero trionfo del calcolo differenziale assoluto”, parole che riconoscevano il valore del matematico padovano. Un valore che Einstein non dimenticò mai, come dimostra la risposta sull’Italia citata.
Risposta che oggi diventa il titolo della pièce teatrale che debutterà il 23 maggio 2022 nell’ambito del Convegno per i 100 anni dell’Unione Matematica Italiana, che si svolgerà a Padova in occasione degli eventi per gli 800 anni dell’Università.
Il Teatro Boxer, teatro – scienza, spettacoli – lezioni
Opera di teatro – scienza come è proprio del Teatro Boxer, con il titolo esplicito Spaghetti e Levi Civita. Il matematico che salvò Einstein, firmata dal drammaturgo Marco Gnaccolini e dall’attore protagonista, Andrea Pennacchi (famoso al grande pubblico per il suo personaggio il Pojana nella trasmissione televisiva Propaganda Live), nonché fondatore del Boxer, che produce spettacoli di prosa e lezioni-spettacolo per i ragazzi delle scuole superiori. Lo spettacolo si è avvalso della consulenza scientifica dell’Università di Padova.
Il prestigio dell’italianità della teoria di Einstein non salvò Levi – Civita
La teoria della relatività di Einstein parla un po’ italiano. Ma ciò non salvò Levi – Civita, ebreo, dalle leggi razziali del 1938 che lo colsero a Roma, dove si era trasferito da tempo.
Nonostante la fama mondiale venne espulso dall’università, gli venne negato l’accesso alla biblioteca e il suo nome cancellato dall’elenco dei professori.
Isolato dalla comunità scientifica, fu nominato da Pio XI membro della Pontificia accademia delle scienze, ma il 29 dicembre 1941 ignorato dal mondo morì, secondo il matematico Franco Cardin, di crepacuore.
Immagini: Tullio Levi Civita, immagine dell’Università di Padova; 2) Andrea Pennacchi fondatore del Teatro Boxer, produttore dello spettacolo teatrale ‘Spaghetti e Levi Civita. Il matematico che salvò Einstein’