Unione Europea. Canone inverso

Mappa antica dell' Europa

Mappa antica dell’ Europa

Per secoli e secoli, quando sulle rive del Mediterraneo nascevano e si sgretolavano i regni e innumerevoli generazioni si tramandavano raffinati peccati e divertimenti, il mio paese natale era una foresta vergine, visitata lungo le coste soltanto da navi vichinghe (da “La mia Europa” di Czesław Miłosz)

La Comunità Europea, così come la desideravano i padri

fondatori e come viene riportato dalla sua Costituzione, nasce per “promuovere la pace, e il benessere dei popoli che la costituiscono. I suoi valori sono il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi di diritti delle persone appartenenti a minoranze”.

L’Europa unita vuole essere uno “spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia senza frontiere interne”.

Ma vediamo ogni giorno come la nascente stabilità dell’Unione, sia messa a dura prova dalla crisi economica che attanaglia il continente dal 2008,  concausa  di guerre e flussi migratori che portano gli Stati – membri  a profonde contraddizioni, tra visioni isolazionistiche, egoismi economici e redivi nazionalismi che minano la sua stabilità politica.

Ben venga allora, in questa Europa spaventata, minacciata da una divisione che non può permettersi, ogni iniziativa tesa a ricordarci la sua complessità e ricchezza culturale,  frutto delle eterogenee ma inestricabili radici comuni.

Come la mostra I libri che hanno fatto l’Europa”, organizzata a Roma, presso la Biblioteca Nazionale dei Lincei e Corsiniana e aperta fino al 22 luglio 2016. L’esposizione comprende una raccolta di 180 libri-manoscritti latini, romanzi, arabi ed ebraici; testi  antichi che raccontano la storia dell’Europa e degli europei.

PAGINA IL GIORNALE DELL'ARTE

PAGINA LIBRO ANTICO 2PAGINA LIBRO ANTICOManoscritti, incunaboli e cinquecentine che vanno dalla classicità latino-cristiana, e mediolatina, passando per quella romanza e moderna, per approdare alla cultura europea occidentale, con lo scopo, come scrivono i curatori della mostra: “di rappresentare materialmente attraverso alcune opere fondamentali e attraverso l’evoluzione della forma-libro, dalla riforma carolingia alla rivoluzione gutenberghiana il comune percorso storico – culturale”.  Un’occasione, quindi, per conoscere il patrimonio culturale che attraverso i secoli e, tramandato e diffuso attraverso i libri, “hanno fatto” gli Europei così come siamo.

L’esposizione si presenta suddivisa nelle seguenti cinque sezioni:
– La tradizione classico-cristiana: con testi del Trivio, Quadrivio e la Bibbia;
– Verso la nuova cultura europea, che consta di Enciclopedie e trattati di scienza;
– La nuova cultura europea; con testi di Diritto, Aristotelismo, Agiografia e letteratura didattica, Storiografia, Epica, Romanzo, Lirica, Laudati e sacre rappresentazioni;
– Il primo canone; Dante, Petrarca e Boccaccio;
– Verso la modernità.
Ogni sezione è corredata da mappe, video e supporti mediatici che situano il testo nel suo contesto temporale e ne ricreano il percorso storico e la sua fortuna.

Subiaco, Monastero di Santa Scolastica

Subiaco, Monastero di Santa Scolastica

La mostra non manca di rilevare due momenti fondamentali della diffusione del libro a mezzo stampa, che videro l’Italia del XV come protagonista europea, con le città di Subiaco e Venezia.  Dal 1464 al 1467 a

Subiaco, gli stampatori Arnold Pannartz e Konrad Sweynheim,  allievi di Gutenberg e Schoffer,  prendendo a modello le scritture dei manoscritti appartenenti alla Biblioteca del monastero benedettino di Santa Scolastica, stamparono i primi testi italiani, autori: Sant’Agostino, Cicerone e Lattanzio, oltre ad una grammatica di lingua latina.

E Venezia dove dal 1469, quando iniziò a funzionare la prima tipografia e fino alla fine del secolo, il

Torchio tipografico di Gutenberg

Torchio tipografico di Gutenberg

settore editoriale si sviluppò fino ad avere in città oltre 150 tipografi provenienti da ogni parte d’Europa, che superarono in produzione ogni città europea, con la stampa di 4.000 volumi in diverse lingue e caratteri tipografici, che spaziavano in tutti i campi d’interesse dell’europeo colto dell’epoca: teologia, filosofia, storia, diritto, letteratura e astronomia.

La mostra “I libri che hanno fatto l’Europa” è il risultato della proposta del Prof. Roberto Antonelli all’Accademia dei Lincei, frutto di ricerche, coordinate da Antonelli nel Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali dell’Università di Roma La Sapienza“, e finanziate dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e dalla UE (Unione Europea). È collegata al XXVIII Congresso internazionale di Linguistica e Filologia romanza, che si terrà a Roma dal 18 al 23 luglio 2016.

La mostra è curata dallo stesso Antonelli in  collaborazione con  Michela Cecconi e Lorenzo Mainini.

Locandina della mostra "I libri che hanno fatto l'Europa

Locandina della mostra “I libri che hanno fatto l’Europa

I 180 testi manoscritti e stampe antichi dell’esposizione,  appartengono in gran parte alla stessa Biblioteca Corsiniana dell’Accademia dei Lincei e in parte provengono dalle  Biblioteche pubbliche romane dell’ Angelica, la Casanatense, la Nazionale, la Vallicelliana e dalla collezione della Biblioteca Apostolica Vaticana.

L’ingresso alla mostra è gratuito.

Per chi è interessato a visitare la mostra e necessita di informazioni:
Accademia Nazionale dei Lincei e Corsinian:. Andrea Trentini; e-mail trentini@lincei.it; tel. 06 68027337

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.