Il terzo fratello Grimm. Rinnegato perché omosessuale

I fratelli Grimm sarebbero stati famosi in tre e non in due se il più piccolo di loro, Ferdinand Philipp, nel Natale del 1810 a famiglia e amici riuniti, non avesse fatto coming out.

Se l’accettazione familiare è tuttora difficile, figuriamoci più di 200 anni fa quando non esisteva neanche il termine omosessuale (sarà coniato nel 1869 dallo scrittore ungherese Karl Maria Benkert); la famiglia Grimm ripudiò Ferdinand colpito da una “disgrazia incurabile”.

Eppure Ferdinand aveva iniziato a lavorare proprio i fratelli maggiori Jacob e Wilhelm, collaborando nel loro progetto filologico: la raccolta e rielaborazione delle fiabe della tradizione tedesca popolare e più in generale europee, date alle stampe come Le fiabe del focolare dal 1812- 1822 e che comprendono, tra le tante, le fiabe celebri da sempre come Cenerentola, Cappuccetto Rosso e Biancane.

Ferdinand non era stato uno studente brillante ma un accanito lettore sì. E per questo Jacob e Wilhelm gli avevano affidato il compito di copista delle storie popolari alla quali Ferdinand ne aggiunse una di sua invenzione.

Questo non bastò per ottenere la loro fiducia che lo consideravano comunque un “perdigiorno”. Ferdinand spendeva troppo denaro, lavorava di notte e dormiva di giorno e dopo la rivelazione Jacob e Wilhelm attribuiranno quelle che ritenevano eccentricità alla sua “vita invertita”.

Per Ferdinand la vita lontano dalla famiglia fu dura: fece l’attore, il mimo, il redattore (curò l’edizione di autori come Heinrich von Kleistma) ma fondamentante era uno scrittore e come gli fratelli amava raccogliere leggende della tradizione orale del Nord ‘Europa, oltre a comporne di proprie firmate pubblicate con lo pseudonimo di Lothar.

Una nuova raccolta una sorta di “itinerario fiabesco” come lo definì, per turisti che visitavano la Germania la firmò Philipp von Steinau.  Soltanto la sua ultima fatica, pubblicata postuma – Ferdinand morirà il 6 gennaio 1845 a 56 anni – fu firmata Friedrich Grimm: finalmente il proprio cognome ma il nome ancora fittizio che dell’originale conservava solo la F, ma era il nome che si era dato quando si trasferì a Wolfenbüttel, pronto a cominciare una nuova vita.

Ora l’opera di Ferdinand, per la prima volta in Italia è stata raccolta dalla casa editrice L’orma, curata da Marco Federici Solari che nella prefazione ne traccia la biografia. Il volume s’intitola La montagna dei gatti a firma – finalmente – di Ferdinand Grimm.

Un dovuto riconoscimento postumo umano e letterario al terzo fratello Grimm.

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