Sul web l’archivio storico dell’Accademia dei Georgofili

L’Accademia dei Georgofili annuncia il completamento della digitalizzazione di 14 unità della sezione Letture, del suo archivio storico, riversando sul web 810 titoli e più di 15mila immagini.

L’inserimento in rete di questo autentico patrimonio storico – scientifico è stato avviato nel 2022 e durerà per alcuni anni. Al termine dei quali saranno a disposizione, sia per la ricerca scientifica sia per interesse generale, oltre 12mila documenti oggetti di studio e, che oggi, quando si lamenta la dismissione di pratiche che riuscivano a conciliare le attività umane con la natura, offrono spunti per molti settori scientifici

La natura stessa dell’Accademia dei Georgofili, d’altronde, è in piena sintonia con le misure di contrasto agli attuali mutamenti generati dalla crisi climatica, fondata a Firenze nel 1753, proprio per promuovere tra gli studiosi e i proprietari agrari gli studi di agronomia, selvicoltura, economia e geografia agraria, su ispirazione dei principi dell’abate Ubaldo Montelatici che incalzava la ricerca di settore verso nuove prospettive.

A comprenderne la potenzialità e corroborarne l’attività fu il granduca di Toscana, Pietro Leopoldo di Lorena, che fin dall’inizio del suo Governo nel 1765 rese l’Accademia parte attiva del suo vasto programma di riforme per il risanamento socio – economico della Toscana.

Gli oltre 250 anni di attività dell’Accademia mirata alla gestione del territorio, alle innovazioni colturali e tecnologiche per la sicurezza alimentare, così come i fitti rapporti tra gli accademici e gli scienziati del mondo sono attestati nel suo storico archivio, prezioso, dunque, non soltanto per la quantità di documenti, quanto per il loro contenuto.

La digitalizzazione ha lo scopo di conservare tale documenti che saranno prodotti anche in formati intermedi e /o a bassa risoluzione (jpg e pdf) per facilitare la loro consultazione e scarico dalla rete, ad accesso libero, man mano che sono inseriti.

Un grande lavoro reso possibile al supporto del Ministero della Cultura e della Fondazione CR agli sforzi dell’Accademia.

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