FIFTIES IN ROME. Anni di rivoluzione e benessere
Nelle sontuose quattro sale dedicate del museo Boncompagni- Ludovisi a Roma ci si può immergere in 38 modelli glamour, alcuni inediti della collezione personale di Stefano Dominella (già presidente onorario della Maison Gattinoni e curatore della mostra), altri dalle collezioni di moda del Museo e da importanti archivi storici privati che ci portano nei meravigliosi anni 50 attraverso una mostra che è davvero una chicca: “FIFTIES IN ROME“.
La mostra è stata ideata in collaborazione con l’Accademia del Lusso, ente italiano di alta formazione specializzato nella preparazione di profili creativi e manageriali per i settori di moda e design e le scuole superiori della città di Roma e provincia, facendo partecipare gli studenti con bozzetti ispirati proprio a quegli anni ed alcuni dei quali selezionati e presenti nella mostra.
Ogni periodo storico ha le sue peculiarità, i suoi stili e tratti distintivi così come le sue mode, però questo è cruciale per il made in Italy e per il suo consolidamento nel mondo ,passeggiando nelle stanze si possono ammirare alcuni abiti delle celebri Maison romane, come Gattinoni, Sarli, Sorelle Fontana, Schuberth per citarne alcuni, che ci riportano magicamente in quei tempi post guerra mondiale,tempi di rivoluzione e benessere.
Senza dubbio la ventata di ottimismo, la ripresa economica si riflette anche sulla moda e molte dive già vestivano per esempio le creazioni della couture italiana che influenzerà gli anni successivi con la sua espressione della femminilità, dell’eleganza e della raffinatezza ma anche della sensualità e della seduzione;
E non è un caso che tra le icone di stile degli anni 50 ci siano donne entrate nella storia come Audrey Hepburn, Grace Kelly, Gina Lollobrigida, Sofia Loren, fino anche a Marilyn Monroe e Brigitte Bardot. Donne eleganti, super femminili e dallo stile unico e inconfondibile.
Ma è soprattutto col Piano Marshall, piano politico-economico americano per la ripresa europea che porta un nuovo stile di vita e una rinascita in ogni settore ,tra cui il cinema con la sua “Hollywood sul Tevere “ in Italia e la moda , nello specifico lo sviluppo tessile per esempio, entrano in commercio infatti anche i tessuti sintetici e le nuove tinture consentono di ottenere tonalità vibranti fino ad allora impensabili.
Nella silhouette, il punto vita è il protagonista indiscusso e gli abiti da sera tornano ad essere incredibilmente sfarzosi, accanto a questi, nasce anche una versione più “facile”: si tratta l’abito da cocktail, che combina una lunghezza da giorno a materiali preziosi e decorazioni importanti tipici dell’abbigliamento da gran sera ma anche gli accessori come cappelli, guanti , borsa in tinta o per esempio l’occhiale cat -eye rendono più glam anche l’ abito più formale e alcuni pezzi originali sono presenti nel percorso espositivo.
D’altra parte i vestiti di quegli anni rappresentano l’equilibrio tra eleganza ed effervescenza del periodo, che si viveva soprattutto tra le giovani donne. E questo stile iconico che mette al centro la femminilità della donna ,resta uno dei grandi classici sempre attuale, segno di uno chic senza tempo e questi abiti fanno parte di quel periodo che ha affascinato tante generazioni e ancora continua a farlo.
Per saperne di più: fifties in rome