Dario Pasquarella. Il teatro sono io
L’ultimo lavoro di Dario Pasquarella Dialoghi da Dietro le Quinte” della Compagnia Arte&Mani Deaf Italy va in scena al Teatro Don Bosco, nella meravigliosa e accogliente città di Caserta, il 18 Novembre 2018 alle 17.00.
Pasquarella è il fondatore del Teatro Sordo LIS, un’innovativa forma teatrale in cui la LIS (Lingua dei Segni Italiana) e l’italiano vengono trattati alla pari, con un’uguale possibilità d’espressione linguistica ed emozionale.
Noi di Abbanews, abbiamo avuto l’onore di intervistare Dario e, ora, ospitiamo la narrazione che l’artista ci ha regalato: una storia stra-ordinaria che ci permette di entrare in contatto con l’intimità della persona, del personaggio e di come la volontà, l’intelligenza, l’amore autentico per l’arte in ogni sua declinazione possa donare a noi stessi e agli altri, la bellezza del vivere e dell’esserci.
Una fredda domenica di febbraio
Una fredda domenica del 15 febbraio 1976, intorno alle sette del mattino, in un piccolo paese immerso nella natura, tra il verde e una fattoria, una donna di nome Maria mette al mondo un bambino di nome Dario. Nel momento in cui la donna prende in braccio suo figlio le campane della chiesa iniziano a suonare…probabilmente il bambino riesce a sentire le campane, ma non ne ha coscienza e, più tardi non riuscirà a sentirle più. Quel bambino sono io. Mi chiamo Dario Pasquarella e sono diventato sordo all’età di 4 mesi a causa di una brutta febbre.
Mi chiamo Dario Pasquarella, sono nato a Sant’Agata dei Goti (BN) nel 1976, e, nel 1981, all’età di cinque anni, avvenne il mio ingresso presso la scuola pubblica, una scuola dove vi erano solo bambini udenti. Io avevo difficoltà d’interazione, di relazione e di apprendimento, non riuscivo a seguire le lezioni e ripetevo a me stesso: “Io non sento! Io non posso comunicare come gli altri!”
Incontro con la Lingua dei Segni e il mondo dello spettacolo
L’otorino, a quel punto, consiglia ai miei genitori di mandarmi in una scuola speciale, un convitto di “Suore della piccola missione” (Istituto Gualandi) per i bambini sordomuti a Benevento. Lì, all’età di circa sei anni e mezzo, entrai in contatto con la LIS, la Lingua dei Segni, Italiana, e conobbi per la prima volta altri bambini sordi come me. All’inizio, lo ricordo bene, covavo in me una gran rabbia; ero arrabbiato perché non riuscivo a esprimere quello che volevo, i miei bisogni, i miei desideri. Tuttavia, piano piano, imparando la LIS, iniziai a comunicare e a trasformare la mia rabbia in decine di sensazioni diverse. Mi sentivo soddisfatto e, finalmente, felice.
Ricordo ancora quando, in Istituto, durante la festa di Carnevale, tutti i bambini portavano i loro vestiti comprati o confezionati da casa. Ma io ero povero e non avevo nessuna maschera da esibire, così le suore mi prestarono una calzamaglia, una maglia nera ed un cappello, per potermi mascherare da Zorro. Io però mi sentivo a disagio in quei semplici panni allora ho iniziato a immaginare di essere altrove, in America.
Conoscevo l’America per via dei tanti film che arrivavano in Italia e perché lì vivevano e vivono ancora i miei zii, i fratelli di mia madre. Ho iniziato a immaginarmi, quindi, non più nei panni di un povero Zorro ragazzino, ma in quelli di un famoso attore americano! Immaginavo di essere non in Istituto, ma in America, e di essere il protagonista di qualche film meraviglioso. Già da piccolo, infatti, vedevo il cinema e il teatro come stimolo per la crescita individuale e collettiva, come strumento indispensabile per sopravvivere alla realtà.
In cammino verso il teatro
Mi sono diplomato presso l’Istituto Tecnico Commerciale e Programmatori presso le Suore Salesiane dei Sacri Cuori, a Barletta (BA). In cinque anni di scuola superiore ho fatto tante cose, fra cui molti spettacoli in cui facevo l’attore; certo, lo facevo solo per divertimento, ma in me già si faceva strada il desiderio di poter entrare a far parte in futuro del magico mondo dello spettacolo.
Tuttavia, non sapevo come diventare un attore e pensavo che fosse impossibile realizzare questo sogno e continuai a studiare per inserirmi nella vita lavorativa. L’ansia dipendeva dal timore di non essere all’altezza, di non essere capace d’inserirmi: “Dario non comunica!”, era questa una delle frasi più ricorrenti della mia vita.
Dopo aver conseguito, nel 1998, il diploma ho attraversato un periodo di depressione di tre anni dal quale credevo non mi sarei risollevato, invece poi mi sono deciso e, da Settembre 2001 a Luglio 2003 ho frequentato un corso presso il Teatro “Totò” di Napoli dal titolo: “Laboratorio – Pratico di Teatro – Corso di recitazione”.
Si può dire che da questo momento in poi inizia la mia tanto desiderata carriera nello spettacolo. Ho conseguito successivamente la laurea magistrale in Teatro-Musica-Danza al corso di studi DAMS (Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi “Roma Tre”, e mi sono trasferito a Roma dove vivo e lavoro già da molti anni.
Laboratori teatrali per bambini: dal sogno alla realtà
Quando ero ancora all’Università ed ero in cerca di un lavoro, sognavo di poter organizzare dei laboratori teatrali per bambini…ma come avrei potuto fare? Non conoscevo ancora nessuno a Roma e pure i miei contatti con la comunità sorda romana erano solo agli inizi, così inizialmente ho abbandonato il progetto.
Poi però il destino mi ha aiutato: caso ha voluto infatti che Ginetta Rosato, famosa regista sorda romana e fondatrice dell’altrettanto famosa Compagnia di Teatro Sordo “Laboratorio Zero” cercasse attori per un suo spettacolo.
Grazie a un amico comune sono riuscito a conoscerla e a collaborare con lei e non molto tempo dopo, fu proprio Ginetta a propormi di tenere un laboratorio di teatro per bambini all’interno della scuola per sordi di via Nomentana.
Successivamente ho iniziato a collaborare come operare all’interno dell’associazione AFISBi e della Fondazione “La Casa delle Luci” che si occupano dell’assistenza a ragazzi sordi e con altre disabilità. Così, dopo aver fatto molta gavetta e aver collezionato molte esperienze, sono arrivato dove sono oggi.
Il teatro sono io
Ho lottato molto per poter fare il lavoro che faccio, per potermi affermare come autore e come regista. Non è facile, infatti, vivere da libero professionista: ci sono sempre alti e bassi, si vive di progetti…insomma, è una continua lotta per la sopravvivenza; ma questa è la mia vita e non ho mai pensato di rinunciarvi e di cercare un “lavoro sicuro”, perché se abbandonassi le mie passioni rischierei di perdere la mia identità, perderei me stesso.
Oggi sono diventato un esperto sordo in teatro, conduttore di laboratori dedicati ai bambini dell’asilo e ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, conduttore di atelier teatrali, ricercatore nell’ambito dell’espressione corporea e della prosodia visiva della LIS (Lingua dei Segni Italiana), organizzatore di giornate studio incentrate sul Training del corpo e dello spettacolo, sul potenziamento espressivo del corpo.
Docente, divulgatore, attore, regista, drammaturgo, scenografo, illustratore, performer, docente di Mimo, di Teatro diversi Festival di teatro sordo. Nel 2015 ho avuto il piacere di essere tra gli organizzatori di un Seminario a cura del Japanese Theatre of The Deaf, dal titolo Storia ed esperienza teatrale del Japanese Theatre of the Deaf, e del Workshop Theatre of the Deaf Japan/Italy, esperienze nate entrambe dalla collaborazione tra l’Istituto Statale per Sordi di Roma, l’Istituto Giapponese di Cultura, la Compagnia Laboratorio Zero e il Japanese Theatre of the Deaf.
Ho inoltre il piacere di far parte del comitato di direzione del Cinedeaf Unico Festival Internazionale del Cinema Sordo in Italia.’
Arte&Mani Deaf Italy Onlus
Dal 2012 al 2016, dopo averne ricoperto per qualche tempo il ruolo di Direttore Artistico, sono stato Presidente della Compagnia teatrale Laboratorio Zero di Roma, fino a quando, a giugno del 2016, ho fondato una mia Associazione, Arte&Mani Deaf Italy Onlus, con lo scopo di portare avanti progetti di Teatro Sordo LIS, cioè di un teatro integrato sperimentale, basato su drammaturgie originali in cui le due lingue utilizzate, l’Italiano e la LIS (Lingua dei Segni Italiana) vengono trattate con pari dignità.
Il nostro gruppo, infatti, è formato da attori e autori sia sordi che udenti che hanno deciso di lavorare insieme per creare spettacoli accessibili, appunto, tanto a un pubblico sordo che a un pubblico udente, in quanto segnati e parlati.
Nei nostri spettacoli, inoltre, vengono rappresentate entrambe le culture, quella sorda e quella udente, che si trovano ad Per noi della Compagnia Arte&Mani Deaf Italy Onlus riuscire a trasmettere le stesse emozioni tanto a un pubblico sordo che a un pubblico udente è un obiettivo irrinunciabile.
Quando viene messo in scena uno spettacolo, non è mai trasmesso un solo messaggio, non viene mai descritto un solo sentimento alla volta, ma le emozioni viaggiano spesso mescolate ed è importante che tutto il pubblico riesca a fruire di tali emozioni in egual misura.
Come regista ho già portato in scena sei spettacoli originali (“Oltre gli Occhi”, 2014, “Routine”, 2015, “Luci del Buio”, 2016, “Il Bosco delle Favole Confuse”, 2016, “Il Bosco delle Favole Confuse continua…”, 2017 e “Dialoghi da Dietro le Quinte”, 2018) e spero che molti altri ne seguirann0.
Ogni volta partire da zero, da un oggetto, da una nuova idea di riempie di energia. Parole, gesti ed emozioni sono tutti in egual misura parte integrante del nostro teatro, e quando sono sul palco anche io divento parte integrante della rappresentazione e non posso non ricordare tutti i miei sogni di bambino, non posso non pensare che volte questo è il lavoro della mia vita e che ho intenzione di dedicarmi ad esso fino alla fine dei miei giorni.