Conoscenza carnale. Il cinema di Pier Paolo Pasolini

Per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Ostia, 2 novembre 1975), presso l’Academy Museum of Motion Pictures  di Los Angeles, disegnata da Renzo Piano, si svolgerà la retrospettiva integrale dei film dell’poeta, regista, intellettuale e, come abbiamo scoperto recentemente, anche pittore.

Organizzata da Cinecittà, dal 17 febbraio al 12 marzo 2022, la retrospettiva dal titolo Conoscenza carnale: i film di Pier Paolo Pasolini, segna il primo dei tanti eventi che la collaborazione fra le 2 istituzioni darà vita per i prossimi 5 anni, per diffondere e promuovere il cinema italiano nella Mecca della settima arte.

Pier Paolo Pasolini si è occupato di cinema come autore e regista per circa 15 anni. Eppure, precisa Marco Tullio Giordana su La Lettura, in quell’arco di tempo, per quanto breve, è riuscito ad essere almeno “4-5 registi diversi”.

“C’è un primo Pasolini che affronta lo stesso mondo e la stessa antropologia dei suoi romanzi dalla stessa osservazione, anzi compassione della borgata romana e del sottoproletariato, la cui vita aveva condiviso appena giunto a Roma senza un soldo”; Giordana si riferisce ad Accattone, Mamma Roma, La ricotta, e in parte anche Uccellacci e uccellini, film che “affondano le radici nel neorealismo di cui rappresentò l’evoluzione, forse, più radicale”.

Poi c’è il Pasolini attento e affascinato dal sacro, come è evidente, prosegue Giordana, nel Vangelo secondo Matteo, nei Sopralluoghi in Palestina fino ad Appunti per un ’Orestiade africana.

E ancora il Pasolini “feroce critico anti-borghese in film come Teorema e Porcile e un altro ancora affascinato dalla vitalità primigenia delle culture mediorientali antiche come Medea e, ancora prima, Edipo re o medievali come Decameron, Racconti di Canterbury o Il fiore delle Mille e una notte, che poi per rabbia verso la degenerazione consumistica degli italiani, rinnegò amaramente”.

Discorso a sé, invece, per Salò o le 120 giornate di Sodoma, ultimo film di PPP, proiettato per la prima volta a Parigi, il 22 novembre 1975, venti giorni dopo il suo assassinio e che confonde Giordana: “Così conturbante e afflittivo da non saperlo ben maneggiare. Cos’è una denuncia disperata? Un grido di dolore?”

“Voleva scrivere l’opera definitiva sul Male, oltrepassando ogni limite, ogni regola” risponde idealmente a Giordana da Il venerdì,  Pupi Avati, che partecipò alla stesura della sceneggiatura di Salò, rifiutandosi poi di firmala.

Il lascito cinematografico di Pier Paolo Pasolini è “molto fecondo, soprattutto nell’ultimo decennio dove borgate e marginalità sono ritornate prepotentemente in scena – soprattutto nel cinema dell’America Latina, Asia e Africa”.

Il regista Marco Tullio Giordana è un profondo conoscitore di Pier Paolo Pasolini al quale, nel 1995, ha dedicato il film Pasolini. Un delitto italiano, dove ha ricostruito il processo contro Pino Pelosi, accusato di aver ucciso PPP.

 

Immagini: 1) Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975); 2) il regista Marco Tullio Giordana durante la lavorazione del film ‘Cento Passi’: 3) la locandina del film dove Giordana ricostruisce il processo a Pino Pelosi, condannato  per aver assassinato Pasolini 

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