Cattiva televisione 2.0
La televisione ha ancora la funzione di condizionare gusti, aspettative, comportamenti sociali? La vecchia scatola catodica oggi sempre più piatta favorisce da sola l’appiattimento dei modelli educativi? Oppure, contribuiscono anche i social, la rete, internet alla cattiva formazione e in-formazione?
Fruitori di un mondo virtuale siamo tutti depauperati delle antiche virtù e diveniamo facili bersagli di ideologismi e false credenze. Sebbene la mela sia marcia, una buona campagna di marketing può comunque rendere ancora appetibile il frutto proibito! Così la promozione resta nelle mani della cattiva maestra di turno che può essere tanto la rete quanto la tv. In un famoso saggio “Cattiva maestra televisione” Karl R. Popper bandiva la tv e affrontava l’annoso problema dell’influenza negativa che può esercitare sui bambini, innocenti tabule rasae, incapaci di difendersi dall’imprinting consumistico e violento della televisione, una pessima maestra mediatica.
Innegabile che ai giorni nostri la realtà subisca sempre maggiori distorsioni che inglobano la questione palinsesto televisivo all’interno della più ampia rete multimediale. Eppure, i programmi televisivi sono sempre più scadenti, ed il filosofo avrebbe considerato questa decadenza come conseguenza dell’impossibilità di creare qualcosa che abbia un valore etico morale. Bisognerebbe inventare modelli attivi e interattivi per fare cultura, o meglio per riformulare il concetto stesso di cultura, laddove la dura legge dell’audience cerca solo di fare numeri, meravigliando spettatori inermi. Così, lo stupore diviene un vettore di conoscenza o falsa conoscenza che toglie spazio al pensiero critico.
Il successo della violenza
Strano notare come sui social imperi una contagiosa voglia di sceneggiare la propria intimità, in modo che ognuno possa diventare autore di sé stesso, protagonista e regista di una personale storia da raccontare. Mentre da un lato ci si attiva, dall’altro si fa un passo verso un anomalo silenzio. Un mistero. Quando si vestono i panni del telespettatore, contribuente canone rai, ci si chiude fra le mura domestiche di fronte allo schermo ultrapiatto, perdendo il coraggio di farsi sentire. Nessuna rivolta contro la tv spazzatura, non riciclabile a quanto pare! Ancora un richiamo a Popper il cui afflato critico si scaglia contro la violenza, già protagonista indiscussa di molti programmi presenti nei vecchi palinsesti.
Quando si menziona la televisione malsana che alimenta comportamenti asociali, fuorvianti ci si riferisce solitamente ai programmi di cronaca che descrivono in maniera minuziosa vicende tragiche e cruente, rese ancor più immorali dalla dovizia di particolari. Criminologi, giornalisti, avvocati, un eco lontana di retorica a buon mercato per svelare omicidi, stupri, violenze di ogni genere. Solo questa la tv spazzatura? A ben guardare, buona parte della tv generalista dovrebbe essere gettata nel cassonetto. La televisione che era ed è la nostra compagna dei pranzi domenicali, dei nostri sabati sera dovrebbe andare in discarica.
Mamma Rai con la sua Domenica in, il suo Rischia Tutto, con il suo Porta a Porta di ospiti indesiderati. Poi immancabile papà Mediaset con, Amici, C’è posta per te, Pomeriggio 5. Ecco che il clima domenicale viene riscaldato dal salotto della D’Urso dove la violenza verbale la fa da padrona. Facciamo un esempio, tanto per fare scalpore. Negli ultimi tempi ospite del fatidico divano il Dott.Lemme, farmacista, forse, filosofo alimentare chissà. Ebbene, il furor di popolo si scaglia contro questo bizzarro personaggio, presente ormai in diversi programmi, di certo crticabile su più fronti. Nonostante si presenti in maniera provocatoria e spesso irrispettosa, come del resto fanno tanti per destare clamore, diviene più immorale e incivile la baraonda mediatica che gli gira intorno. Donne che si inalberano, dicono parolacce, minacciano con violenza da stadio il malcapitato, vittima e carnefice di questo sistema televisivo.
Piccoli sempre più piccoli
Se un bambino assiste a questo proliferare di ingiurie spettacolarizzate cosa comprende dei rapporti
umani? D’accordo, è normale, nonché auspicabile, che i bambini non abbiano accesso a taluni programmi di cronaca nera poco educativi, trasmessi non a caso in tarda serata. Ma la domenica? La domenica rischiamo di addestrare piccoli criminali, di preparare i bambini ad essere quegli adolescenti svogliati, svociati, maleducati, aperti esclusivamente alla critica fine a se stessa. L’impoverimento si acuisce se si pensa che in certi programmi di intrattenimento le parolacce, i modi sgarbati tuonano in nome di valori la cui scomparsa vorrebbero denunciare. Un paradosso.
Donne impazzite, infuriate si scagliano contro il farmacista in difesa dell’integrità femminile, chi è lui per offendere il mondo delle donne? Di contro, chi si difende come opera la sua requisitoria? Rispondendo all’ignoranza con altrettanto cattivo gusto; tutto finemente in nome del rispetto reciproco. Dunque, quel bambino dopo aver fatto i compiti, imparerà le tecniche di difesa più moderne e in voga: occhio per occhio, dente per dente! Rispondere all’arroganza con altrettanto impeto ed ira. Una forma di difesa, lecita che appiattisce gli animi e non stimola al confronto. E si sa l’indifferenza non lascia riflessi o riflessioni.