Bambini e adolescenti premiano “Per questo mi chiamo Giovanni”
“Se devo raccontare una storia”, mi spiego sorridendo mi piace raccontarla bene. Per esempio, leggi queste….” E tirò fuori dallo zaino un paio di fogli ingialliti. “Che cosa sono?”. “Lettere che il padre di Giovanni spedì al figlio in Accademia” (da Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando).
Il Taobuk Festival Internazionale del libro (Taormina,24-28 giugno 2017), alla sua VII edizione, celebra la letteratura che dialoga con altre espressioni della cultura, quali il cinema, la musica, il teatro, le arte visive, l’enogastronomia e il giornalismo. Ideatrice e presentatrice Antonella Ferrara, direttore artistico Franco di Mare.

L’immagine è tratta dal sito dell’Istituto Comprensivo ISOLA DEL LIRI
Ogni anno Taobuk sceglie un tema, che fa da filo risso agli innumerevoli incontri e convegni di scrittori, pensatori, artisti, scrittori. L’edizione 2017 è dedicata a Padri & Figli e nell’ambito del Premio Illuminiamo il futuro, contro la povertà educativa, la cui giuria è formata da 18 ragazzi tra i 10 e i 15 anni, appartenenti ai Punti luce di Save the Children dei quartieri Zisa e Zen2 di Palermo e di Catania, il libro vincitore è stato Per questo mi chiamo Giovanni del giornalista Luigi Garlando.
Una novella dei nostri giorni in cui un padre spiega al figlio la scelta del nome Giovanni; una strugeente e e robusta narrazione sul giudice Falcone. Si premia così il dialogo intergenerazionale, autentica arteria di vita per la società.
I Punti Luce rappresentano spazi ad alta densità educativa che sorgono in quartieri svantaggiati delle città.All’interno di questi spazi i bambini e le famiglie possono usufruire di diverse attività: sostegno allo studio, laboratori artistici e musicali, gioco e attività motorie, promozione della lettura, accesso alle nuove tecnologie, educazione alla genitorialità, consulenze pedagogiche, pediatriche e legali.