Come portare avanti il lavoro senza diventare “workaholic”
La dipendenza, intesa come assuefazione a un elemento la cui mancanza produce forti disturbi psico-fisici è una patologia che si declina in diversi ambiti: alcol, gioco, droghe, uso compulsivo di Internet, videogiochi. Elementi di diversione che si trasformano in veleni per la mente e per lo spirito.
Una particolare dipendenza che non riguarda la sfera ludica o sostanze stupefacenti, è paradossalmente il lavoro. Nella lingua inglese hanno coniato il termine workaholic, parola composta da work e alcoholic, ossia un alcolista del lavoro, un dipendente del lavoro.
Sembra che il termine sia stato utilizzato la prima volta nel 1947 nel giornale canadese Toronto Daily State, in analogia agli Alcolisti anonimi.
Uno dei paesi più colpiti da questo fenomeno è il Giappone, un’autentica piaga sociale, il cui nome è karōshi (lavoro eccessivo) ma è una situazione generalizzato, nel 2013 uno stagista della Bank of America, morì dopo 72 ore di lavoro.
Senza arrivare a fenomeni patologici, si tratta comunque di un atteggiamento che può colpirci senza che ce ne rendiamo conto, con ricadute sia per la nostra salute psico-fisica che per la nostra vita relazionale.
La piattaforma di apprendimento online Work It Daily di J.T O’Donnell ci suggerisce 5 strategie da mettere in atto per andare avanti con il proprio lavoro senza essere ossessionato dal lavoro al punto da cadere in una sottile e subdola rete di dipendenza.
I consigli sono indirizzati in particolare ai manager, ma come vedremo sono applicabili a ogni lavoratore che si trova a dover affrontare diverse attività da portare avanti e deve essere in grado di stabilire delle priorità, onde evitare di frantumarsi in una costellazione di azioni rapsodiche e poco efficaci.
1. Capire cosa è più importante
Per ottenere un quadro completo degli obiettivi e delle indicazioni dell’azienda, si dovrebbe pensare al di fuori del proprio dipartimento. Ricercare gli obiettivi e le iniziative dell’azienda. Scoprire cosa sia più importante, quali tipi di argomenti pubblicano con frequenza nei comunicati stampa o il tipo di immagine che promuovono nella pubblicità. Apprendere come il proprio ruolo sia in grado di promuovere l’attività aziendale nel suo complesso.
2. Scegliere un progetto ed essere disposti a tralasciarne altri
Selezionare un progetto che, se portato a termine, avrà il massimo impatto. È meglio avere un progetto che produca un risultato solido e di sicuro impatto piuttosto che seguire molti progetti che portano a risultati mediocri o, peggio, che non raggiungono la completa realizzazione.
Dal momento che l’obiettivo personale non può essere quello di diventare un maniaco del lavoro, si dovrà essere consapevoli che non si può “portare tutto a tavola”. Un dirigente prende decisioni difficili ogni giorno. Dedicandosi al successo dei progetti più importanti, accetta di fallire in quelli minori.
3. Spostare l’asticella su progetti minori
Elencare i progetti principali su un pezzo di carta. Successivamente, elencare una o due cose che si potrebbero ottenere in un giorno in modo ragionevole, e, che, se completate, permetterebbero a ogni progetto di compiere un piccolo passo in avanti. Quanto basta per mostrare qualche progresso ogni giorno. Il segreto dei progetti minori è di non trascurarli del tutto, ma di realizzare una scalpellatura “lenta e costante”, spostando ogni volta l’asticella un po’ più in avanti.
4. Gestire meglio la propria giornata, intorno al progetto principale
Andare a lavorare da una a due ore prima. Molto meglio che portare il lavoro a casa la sera quando si è sfiniti o si dovrebbe trascorrere del tempo con la famiglia. Non solo si eviterà il traffico, ma si darà vita un solido blocco di tempo ininterrotto per raggiungere risultati importanti.
Ho usato questa strategia sia nel mio ruolo in azienda che oggi nel settore immobiliare. Quando il lavoro principale viene svolto prima che il telefono inizi a squillare, è facile adattarsi a riunioni, appuntamenti e dedicare del tempo alle persone.
Se ci si sente troppo stanchi per arrivare presto, assicurarsi di andare a letto prima e di dormire per otto ore. Al mattino, è bene nutrire il proprio corpo correttamente con molta acqua e una sana colazione, per poi andare al lavoro e concentrarsi sul proprio progetto, non aprendo la posta elettronica chiusa.
Concedersi la pausa caffè e controllare l’e-mail dopo che si è terminata l’attività, e quando tutti gli altri arrivano e creano distrazioni.
5. Basta dire di no
Non si possono accontentare tutti e non si può passare tutto il giorno a rispondere alle richieste degli altri nella tua casella di posta elettronica. Sei un leader che gestisce le tue attività e quelle degli altri. Finché si porta avanti un approccio reattivo non si sarà mai in grado di andare avanti.
Quando è il momento di controllare l’e-mail, decidi a chi ti devi rivolgere e quale tipo di risposta devi individuare prima ancora di aprire la tua casella di posta. Invia il tuo messaggio, cerca la risposta che stavi aspettando, e poi spegnilo! Non aprire la tua e-mail fino alla prossima pausa designata. Se qualcosa dovesse davvero non poter aspettare un’ora, quella persona probabilmente ti chiamerà o ti verrà a cercare.
6. Uscire fuori dagli schemi
Per possedere quel tipo di creatività che ci porta avanti senza diventare un alcolista del lavoro, è necessario uscire dall’ufficio. Con un solo progetto principale (e impegnandosi a muovere l’asticella in avanti sui progetti minori, giorno dopo giorno) dovrebbe essere più facile concedersi delle pause.
Usare i pranzi per costruire il proprio network o uscire con gli amici che si trascurano. Pianificare un’attività divertente e coinvolgente ogni singolo fine settimana. Quando si è fuori dall’ufficio, si è fuori dall’ufficio. Provare nuove cose, andare a lezione, leggere un libro che ci sfida, portare i figli allo zoo, prenotare una nottata fuori con il proprio partner in una città vicina.
Lunedì mattina, ci si sentirà sollevati di sapere che non si è dimenticato nulla e che il proprio lavoro è ancora lì. Ci si potrebbe sentire impaziente di lavorare e con una maggiore fiducia, grazie al tempo trascorso con famiglia e amici.
Inoltre, ancora più importante, il modo in cui si sfida la propria mente, sperimentando cose nuove e permettendosi di “giocare” potenzia effettivamente la capacità della mente di pensare in modo creativo.
Non c’è da sorprendersi se si trova la chiave per un vecchio problema che si è faticato a risolvere o se un libro che si sta leggendo, ci fornisce un’idea per avvicinarsi al proprio progetto da una prospettiva diversa.
Non c’è separazione tra lavoro e vita domestica. Quello che succede a casa influenza sul lavoro. Il tempo al lavoro influenza le relazioni a casa. Si possono usare questi principi per migliorare le situazioni al lavoro e a casa.