Decretato. La scuola per l’anno accademico 2019/2020 non riapre le porte fisiche, e si continua la formazione online. Esame si Stato solo orale (in modalità virtuale) e tesina multidisciplinare per l’esame di terza media e promozione, assicurata a tutti. Una probabilità quest’ultima che provoca un urlo di gioia a distanza del popolo studentesco che si spande sulle strade deserte delle nostre province.
Si tratta del famoso sei politico tornato in voga? “La valutazione oltrepassa le categorie vetuste legate al fatidico sei politico” ha dichiarato la ministra Azzolina, titolare del dicastero di viale Trastevere, durante la conferenza stampa al luce del decreto ministeriale del 6 aprile.
Dare valore all’apprendimento
Il corpo docente, per sua natura, ha come compito primario quello di osservare da più angolature lo studente e la studentessa, superando la rigidità di cifre numeriche, senza circoscrivere le identità, così da valorizzar le peculiarità. Durante il corso dell’anno la fisionomia della classe cambia, muta per fattori sia esterni, che interni, grazie all’attività didattica, l’insegnamento che lascia le sue tracce.L’educ-azione, dunque come attività costante si profila come un interscambio fra docente e discente, una dialettica fra l’umanità della cattedra e quella dei banchi! Anzi secondo le ultime normative la scuola deve dialogare con tutti i suoi stakeholder, restando in costante connessione con l’ambiente circostante.
Strumenti come il bilancio sociale o il documento di autovalutazione sospingono l’istituto scolastico sul banco dei valutati. Scuola, officina del sapere, valuta, si autovaluta e si apre al giudizio altrui. Un’ azienda formativa della crescita in crescita.
Dunque nel dibattito vivo della valutazione tra gli attori della scuola, è lecito chiedersi quanto sia possibile valutare lo status di un alunno o alunna senza avere l’agio di un contatto diretto. Nella didattica a distanza quanto è possibile operare valutazioni congrue? Le aule virtuali sono reali anche per i più piccoli e le più piccole, del resto tutto viene fruito secondo norme geometriche che misurano i nostri contatti. Così i perimetri assumono carattere etico e civile.
Pertanto le riflessioni inerenti i limiti e le possibilità della didattica on line sono inevitabili; analisi che evidenziano talune difficoltà legate alle differenti condizioni tanto degli istituti scolastici quanto delle famiglie. Varietà e variabilità del sistema paese che crea impasse, incidenti di percorso da evitare naturalmente.
Eppure al di là delle polemiche, si fa stringente sottolineare che la constatazione dello stato d’apprendimento degli studenti e delle studentesse è qualcosa di molto complesso, non facilmente deducibile da lezioni realizzate in aule virtuali e talora, anche in quelle “analogiche”. Fondamentale è lo sguardo attento e critico del o della docente in grado di cogliere le sfumature dei/delle discenti, considerando, anche le influenze esterne, come la risonanza socio-culturale, emozionale ed intellettuale che la pandemia sta avendo tra i nostri giovani.
Una valutazione autentica prende le mosse da uno sguardo analitico costante, capace di cogliere le sfumature di personalità in fieri: talenti, capacità, abilità, conoscenze, pregi difetti, insomma elementi tutti che animano le nostre aule.
Tuttavia, pienamente consapevoli dell’impossibilità a svolgere in altro modo, la valutazione annuale, “ai tempi del coronavirus”, la distanza virtuale, acquista consistenza specifica e potrebbe rappresentare un metodo, al momento sostituivo, prossimamente ci auguriamo, integrativo, agli strumenti “in presenza”; un’occasione inoltre per individualizzare il senso di smarrimento che si sta vivendo, come esercizio di riflessione, di elaborazione cognitivo-emozionale per rafforzare le personali capacità di resilienza.