Un anno fa la tempesta Vaia. 5 milioni mq di legno da recuperare

Un anno fa la tempesta – chiamata poi Vaia – si abbatte sul Triveneto. Dal 26 al 30 ottobre 2018 piogge e raffiche di vento oltre i 150 Km/h, colpirono la Lombardia, il Veneto, il Trentino Aldo Adige e il Friuli Venezia Giulia.  Quando la furia del tempo si calmò, si contarono i danni: colpiti 42.500 ettari di foreste e abbattuti 8,5 milioni di m3 cubi di legname, equivalente al taglio degli alberi che si compie normalmente dai 5 ai 7 anni. I dati ci sono forniti dal Pefc Italia, organismo che garantisce la certificazione della gestione sostenibile del nostro patrimonio forestale e dei suoi prodotti.

Le regioni colpite si sono subito adoperate per rimuovere i tronchi degli alberi, per salvare il patrimonio da falegnameria e, al tempo stesso tutelare le foreste. Legno di pregio abeti rossi, che come abbanews. eu vi ha riferito saranno adoperati, ad esempio, per il rifacimento e la ristrutturazione del soffitto a cassettoni ligneo di fine ‘500 della chiesa al Foro Romano, San Giuseppe dei Falegnami.

Ma nonostante l’immediato alacre lavoro per riattivare la filiera, dalla raccolta alla vendita del legname, come avvisa la Pefc Italia attraverso l’agenzia adnkronos, un anno dopo la tempesta Vaia rimangono ancora 5mln mq di legname da recuperare. Legno di qualità: posto che “il legname abbattuto ha sofferto poco e le piante presentano ancora un’ottima qualità che si manterrà almeno fino alla prossima primavera, garantendo legname di qualità anche per il 2020”.
Né desta preoccupazioni la presenza dell’insetto bostrico (Ips typographus): sotto controllo conferma Francesco Dellagiacoma, presidente del Pefc Italia che informa: “I monitoraggi hanno confermato che non c’è stato un aumento consistente della sua presenza. Un altro elemento positivo per affrontare il prossimo anno, che sarà quello decisivo per il recupero del legname schiantato”. E che i proprietari pubblici e privati dei boschi distrutti, comporta “maggiori costi di taglio ed esbosco del legname, perdita di valore del legno, programmazione da rivedere e costi di ripristino”.

Per supportare il comparto, subito dopo la tempesta vaia, il Pefc ha elaborato il progetto Filiera Solidale Pefc, destinato al legname raccolto delle piante abbattute da Vaia: quest’ultime avranno il logo della Filiera Solidale che traccerà e certificherà le loro varie fasi della loro trasformazione fino ai consumatori e ai cittadini.

“L’Italia ha un settore di trasformazione del legno rilevante, che importa l’80% della materia prima: con questo progetto – prosegue il Pefc – chiediamo alle imprese, alle pubbliche Amministrazioni, alle Associazioni e alle organizzazioni di utilizzare il legno abbattuto dalla tempesta Vaia nella costruzione e manutenzione di opere pubbliche e private, come edifici, ponti, staccionate, manufatti di legno, inserendo nei capitolati di appalto premialità per chi utilizza il legno di Vaia certificato Filiera Solidale Pefc“.

E un pensiero va alle Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina.  Che i lavori necessari siano eseguiti con il legno della Filiera Solidale, sottolinea, concludendo, Francesco Dellagiacoma: “Abbiamo sollecitato su questo tema i sindaci di Milano e Cortina, i presidenti delle Regioni e le Pubbliche Amministrazioni interessati: aderire alla nostra proposta significherebbe costruire una manifestazione sostenibile e solidale e dare un segnale forte alle imprese”.

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