Progetto TECO italo-indiano per ricercatori, imprenditori e ingegneri
Dal 2014 ricercatori, esperti e innovatori nel settore delle nuove tecnologie europee operano in India, per la decontaminazione delle acque e dei suoli del grande Paese asiatico e sensibilizzare la popolazione verso i problemi dell’inquinamento.
Stiamo parlando del progetto TECO (Technological Eco – Innovations for the Quality Control and the Decontamination of Polluted Waters and Soils), accordo tra l’Unione Europea e l’India d’interscambi scientifici, co-finanziato per il 75% dalla stessa Unione e per il restante dal Cnr-Ibaf (Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale), dal NEERI (National Environmental Engineering Research Institute, CSIR), India. Massimo Zacchini, ricercatore dell’Ibaf è il coordinatore del progetto.
Teco, che andrà avanti fino a dicembre 2018, assegna borse di mobilità a ricercatori, dottorandi e soggetti privati per l’India al fine di sviluppare e/o consolidare progetti congiunti con partner pubblici e privati locali. Un partenariato rivolto alla ricerca e all’innovazione socio–ambientale.
L’impatto dello sviluppo industriale sull’ambiente è stato spesso grave e drammaticamente distruttivo. Attualmente le tecnologie più avanzate basate su una migliore comprensione dei processi naturali e la scoperta di nuovi materiali e tecniche di analisi possono aiutare a recuperare situazioni critiche legate al sovrasfruttamento delle risorse naturali.
Le proposte avanzate dagli aspiranti borsisti sono esaminate e approvate da una commissione scientifica, composta da membri europei e indiani. Le idee promosse sono finanziate con borse mensili di 1450 euro, valide per un periodo variabile tra i 15 giorni e i 4 mesi, oltre ad un contributo per le spese di viaggio. I borsisti, infine, hanno la facoltà di scegliere tra centri di ricerca, università, industrie private e pubbliche istituzioni.
Con i fondi relativi agli anni 2015 e 2016, il progetto Teco ha coinvolto 6 Nazioni europee: Francia, Germania, Italia, Slovacchia, Spagna, Svezia e 10 istituzioni indiane. Ha assegnato 14 borse di mobilità e centrato l’obiettivo della prima parte del progetto, come spiega Massimo Zacchini ad adnkronos: creare “un network di competenze nel settore ambientale che già sta portando alla definizione d’importanti progetti di cooperazione”.
L’India: una sfida per se stessa e per l’intero mondo
L’esigenza di ricerca nel settore delle acque e suoli è per l’India di fondamentale importanza. Il grande Paese asiatico ha il tasso di estrazione d’acqua più alto al mondo, 200 miliardi di metri cubi l’anno, dei quali solo il 10% delle acque inquinate sono trattate, mentre il 37% del suolo indiano presenta forme di degrado ambientale (fonte: Indian Institute of Agricultural Research).
L’India è il secondo Paese al mondo per popolazione ( 1.339.000.000 circa) e per crescita economica. Ma in alcune zone del Paese, permangono sacche di povertà, denutrizione e analfabetismo. La sfida, che deve affrontare, dunque, non solo per sé, ma per l’eco – salute del mondo è coniugare la crescita sostenuta con lo sviluppo sostenibile. Non a caso l’India investe molto delle sue risorse pubbliche in ricerca e sviluppo: nell’ultima decade il numero delle sue pubblicazioni scientifiche annuali è 2 volte superiore alla media globale. I ricercatori europei, portando in India le nuove metodologie sviluppate in Europa, trovano vasti campi d’applicazione e possibilità di partenariato.
Recentemente l’Alta Corte dell’Uttarakhand’ (Stato federato dell’India settentrionale) ha dichiarato il famoso “fiume sacro” il Gange e il suo affluente, lo Yamuna, “persone fisiche” perché spiega la motivazione della sentenza “sono centrali per l’esistenza della metà della popolazione indiana e per la loro salute e benessere […] respirano, sostengono e vivono con le diverse comunità dalle montagne al mare e per questo esiste il massimo vantaggio nel conferire lo status di persona vivente/entità legale” a due fiumi.
Per partecipare
La rete di collaboratori è aperta sia per il settore pubblico che privato. Ci si può unire inviando un’email all’indirizzo teco.project@cnr.it
Il programma di mobilità è aperto ai cittadini dell’Unione Europea ed è rivolto a ricercatori, ingegneri, manager innovativi ed imprenditori. La proposta per l’assegno di mobilità sarà valutato in accordo alla rilevanza e adesione al progetto dal comito scientifico di TECO.