EMSO. Nasce il Consorzio di ricerca europeo sullo studio degli oceani

conchiglie e riva del mareOceani, patrimonio dell’umanità e ora oggetto di ricerca internazionale. Diventa realtà il Consorzio di Ricerca Europeo EMSO, annunciato dalla Commissione Europea nel settembre 2016, per studiare la maggiore risorsa dell’uomo: gli oceani.

EMSO (European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory) coinvolge 8 Paesi membri: Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Romania, Regno Unito, Spagna.

Il Consorzio, che avrà sede a Roma, è un’infrastruttura di ricerca di scienze ambientali che opererà su scala continentale, coordinato dall’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Si occuperà di analizzare e analizzare e fornire grandi volumi di dati al fine di comprendere i cambiamenti climatici, tutelare gli ecosistemi marini e prevenire o mitigare i rischi naturali.

Uno studio vasto ed eterogeneo che richiede necessariamente “un approccio interdisciplinare e internazionale” come afferma Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv.

Nella raccolta dei dati si avvarrà di 11 osservatori scientifici sottomarini distribuiti tra il Mediterraneo e l’Artico.  Tra questi, il grande telescopio per i neutrini, sviluppato con il contributo dell‘Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e  l’osservatorio cablato, sempre dell’Infn, installato nelle prossimità del porto di Catania.

Disporrà inoltre di 4 siti per i test in acque basse per il monitoraggio in tempo reale e a lungo termine, di processi ambientali nell’ambito della geosfera, biosfera e idrosfera e le loro interazioni.

Il finanziamento per l’avviamento del Consorzio è stato di 3,9 milioni di euro, dovuto al contributo dell’Unione Europea.  Per l’implemento del progetto è previsto un supporto di 8,6 milioni di euro attraverso i finanziamenti del programma quadro europeo Horizon 2020.

Il programma Horizon 2020 finanzia progetti di partenariato europeo nei settori di maggior interesse a livello produttivo e sociale: eccellenza scientifica, leadership industriale, sfide per la società, scienze sociali e umanistiche, ricerca nucleare per tutti i cittadini, Scienza per le politiche. Il suo nome lo deve proprio al macro obiettivo che si è posta la Commissione europea di miglioramento produttivo e sociale, entro il 2020.

I progetti di ricerca sono sempre frutto di partner europei (industriali, accademici, istituzionali, imprenditoriali)

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