Economia circolare. Dal guscio d’uovo alla ceramica e il gioco è fatto

Produrre ceramica con il riuso dei gusci delle uova. Significa riciclare tonnellate di rifiuto annuo ed evitare l’impatto ambientale che comporta la produzione tradizionale della ceramica, dall’argilla all’estrazione della calcite.  Un’ottima idea di economia circolare di un gruppo di ricercatori dell’Università di Aveiro (Portogallo) che nel 2014 sono riusciti a sviluppare il metodo per trasformare i gusci d’uovo in un nuovo prodotto a base di ceramica.

Dopo pochi anni ecco che anche l’Italia può vantare un progetto innovativo nel riuso dei gusci d’uovo per la produzione della ceramica. Grazie al gruppo di lavoro di Rosario Tornetta, professore di Produzioni Industriali dell’Istituto Ettore Majorana di Gela (Caltanissetta).  Due anni di pomeriggi lavorativi presso i laboratori messi a disposizione dall’Istituto per mettere a punto il progetto, pronto per essere applicato industrialmente, nonostante sia stato realizzato con gli strumenti artigianali a disposizione. Un lavoro “fatto in piccolo” racconta Rosario Tornetta all’agenzia adnkronos,  ma pronto per essere prodotto su larga scala. Ma mancano i fondi per il brevetto e per i macchinari adeguati che comunque “il gruppo di lavoro – sottolinea  Tornetta – saprebbe come progettare”.

Nel frattempo diverse aziende del Nord – Italia  interessate all’idea hanno contattato il professore di Gela, mentre con un’azienda svizzera ci dovrebbe essere un incontro tra aprile e maggio prossimi.
L’obiettivo di Rosario Tornetta è che il progetto venga applicato in modo da creare lavoro per i giovani del territorio, in primis “ai ragazzi che hanno partecipato alla realizzazione di progetto”.

Oltre ai già citati vantaggi ambientali, questo tipo di lavorazione offre anche benefici a livello economico: abbassare il costo della produzione di ceramica; aprire rapporti con le aziende che lavorano con le uova che potrebbero vendere i prodi gusci, evitando le spese per il loro smaltimento.
In Italia è stato calcolato che il consumo annuo delle uova ammonta a circa 13 miliardi di uova con un consumo procapite di 224 per abitante così ripartite: 150 acquistate e 74 uova consumate attraverso i prodotti alimentari artigianali o industriali che le contengono (dati: Unione Nazionale dell’Avicoltura).
La materia prima, quindi, non manca.

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Una risposta

  1. Nicola ha detto:

    Interessante ci sono molte aziende avicole che hanno quintali di guacinda smaltire sarebbe un bel progetto per ambiente e aziende a che punto è ?

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