Fab Labs. Fabbriche di talenti che s-fuggono alla scuola
Il piacere di progettare e poi fabbricare. Di produrre qualcosa di solido e non di virtuale. Un oggetto pensato e realizzato, che si possa toccare, che esca dagli steccati del video di un computer, dove oggi sembra relegarsi tutto l’ideazione umana. Attenzione non stiamo condannando la tecnologia, della quale riconosciamo tutto il suo valore. Piuttosto, proprio perché la rispettiamo e ne comprendiamo la potenzialità, vorremmo stabilire il seguente principio che ci sembra fondamentale: la tecnologia intesa come mezzo e non come fine.
Neil Gershenfeld direttore del MIT (Massachusetts Institute of Technology), con la sua idea dei Fab Labs dell’inizio del secolo, sta probabilmente spercorrendo questa strada: la giusta interazione tra i concetti di Internet e l’importanza del lavoro manuale.
Un Fab lab (frabrication laboratory, letteralmente: laboratorio di fabbricazione) è una piccola officina dotata di strumenti tecnici e tecnologi dove la stessa persona che ha avuto l’idea può realizzarla. Per uso personale ma anche per realizzare un prototipo foriero di successo. Stampante 3D, scanner, laser, frese e materiale elettronico, questi sono gli strumenti che compongono un Fab lab; un’officina aperta a chi ha immaginazione e voglia di innovare.
La genesi dei Fab Labs risiede nel tentativo di rispondere al dilemma universale che lo stesso Gershefeld si è posto: “Ora che abbiamo fatto la rivoluzione digitale, cosa succede?”. La risposta è racchiusa nel concetto dei Fab: realizzare la creatività e l’invenzione umana attraverso gli strumenti digitali.
Ma c’è di più. Dice Gershefeld: “Le persone che inventano non seguono le regole”. Spesso hanno conflitti a scuola, in seguito nei luoghi di lavoro. Sono considerati un problema”. I suoi laboratori sono concepiti per questo tipo di persone. Dotate ma che non sono riuscite a esprimere la loro creatività negli spazi, a volte angusti, delle organizzazioni sociali e istituzionali. Mettere a disposizione di chiunque la possibilità di sviluppare la propria idea è fondamentale per la cosiddetta economia della conoscenza. Che richiede una costante innovazione e, affinché prosperi, non deve permettere che il talento umano sia sprecato, tantomeno che il sapere non sia condiviso.
I Fab Labs in Italia
In Italia il fenomeno dei Fab Labs è nato nel 2011.
Secondo il censimento della Fondazione Made in Italy CDB, i laboratori si concentrano nel nord del Paese al quale segue il centro. Più diradata la loro presenza nel sud d’Italia. Quasi la metà dei laboratori sorgono e si mantengono con le risorse dei volontari. Un terzo riesce ad affiancare ai volontari personale retribuito. Limitato l’apporto da parte delle istituzioni o delle grandi realtà di mercato, con conseguente scarso interesse nei confronti dei progetti realizzati.
Storicamente i Fab Labs sono ospitati da strutture consolidate che si occupano d’istruzione e ricerca. La normativa non ha ancora prestato sufficiente attenzione al fenomeno. Di conseguenza non ci sono facilitazioni specifiche o bandi, tranne spazi dati ai fondatori dei Fab a titolo gratuito o agevolato. Il fenomeno è iniziato a crescere dal 2014 e l’Italia, oggi, può vantare interessanti realtà. Addirittura tra i più grandi laboratori d’Europa.
Come il Witlab di Rovereto. Occupa oltre 300 metri quadrati e deriva dall’esperienza della Witted srl: una start up che opera nell’ambito ecologico e medicale.
Da evidenziare il Fab Lab Vittorio Emanuele II, il primo laboratorio nato nel sud d’Italia e creato all’interno dell’Istituto Tecnico Industriale omonimo di Palermo.
A Napoli ne è stato inaugurato uno nell’aprile del 2016 nell’ambito del programma di ricostruzione della Città della Scienza , dopo l’incendiò che la distrusse nel marzo del 2013.
A Roma il Fab Lab del quartiere Garbatella ha un compito ben preciso, quello di diffondere l’innovazione nell’imprenditoria della Regione Lazio. Molto frequentato il Makeinbo di Bologna, con associazione omonima che conta molti iscritti fra professionisti e artisti.
Tra le tante novità che avanzano i Fab Labs ci sembrano un ottimo modo per migliore il presente e costruuire il futuro.