Patto educativo di corresponsabilità. A ciascuno il suo

Il Patto educativo di corresponsabilità è un documento che viene controfirmato dalla scuola e dalla famiglia. Un patto di reciprocità. Il fine è rendere possibile una vera, salda e indissolubile sinergia educativa. Ogni istituzione scolastica, di qualsiasi ordine e grado, ha il compito primario di rendere gli studenti e le studentesse cittadini/e autonomi/e, ossia individui capaci di scegliere in maniera consapevole e responsabile.

Scuola primaria e secondaria a vari livelli contribuiscono alla maturità di alunni e alunne.

Parimenti la famiglia, di qualsiasi natura essa sia, ricopre un ruolo fondamentale nella costruzione della personalità della propria prole attraverso un’educazione che sappia trasmettere valori e principi. Non solo regole. Dunque, nel cammino di crescita, scuola e famiglia operano, o quanto meno dovrebbero farlo, insieme. Diplomaticamente.

Il patto educativo, pertanto, diviene emblema di non belligeranza, uno strumento condiviso da discenti, genitori e insegnanti che si assumono l’impegno di rispettare le regole manifeste e i principi sottesi all’educazione e all’istruzione.

Il processo formativo, del resto, si presenta non come un blocco monolitico, bensì come un sistema dinamico d’apprendimento di cui l’intera comunità diviene caposaldo indiscusso. Un circolo virtuoso di comprensione.

La famiglia è la prima artefice dell’educazione dei propri figli e, in virtù di ciò, dovrebbe collaborare, sempre e comunque, con l’istituzione scolastica chiamata ad accogliere studenti e studentesse senza recriminazione alcuna. D’altronde ogni essere umano possiede una sorta di DNA culturale e sociale inscritto nella propria esperienza di vita, un codice che in aula deve essere valorizzato.

Ecco che l’assioma della cooperazione permette un equilibrio fra il passaggio di contenuti disciplinari e lo sviluppo di competenze tecniche e trasversali; in classe si guarda al presente, ma al contempo si volge l’interesse anche al futuro, si aprono le porte al domani, al non ancora. Qualcosa da costruire, un mondo da migliorare senza pregiudizi, senza conflitti.

Tuttavia, sembrerebbe, oggi, lecito chiedersi: basta un patto che sancisce diritti e doveri, per realizzare un rapporto di fiducia e di rispetto delle competenze reciproche fra le parti? Quanti accordi si sono sciolti come neve al sole dimostrando che, seppur scripta manent e verba volant la voglia di avere ragione è più potente della ragione stessa…

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.