Clima. Agire subito e con coraggio
Abbiamo ancora tempo per salvarci dal surriscaldamento globale ma a 2 condizioni: se si supera soltanto di 0,5° l’attuale aumento di un 1° C di media già raggiunto e se si agisce tempestivamente per raggiungere l’emissione 0 dei gas serra entro il 2050: gradatamente ma velocemente, impegnandosi da subito affinché le emissioni globali di biossido di carbonio, di origine umana, diminuiscano di circa il 45%, rispetto ai livelli del 2010, entro il 2030, meta degli obiettivi dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile.
Questa, in estrema sintesi, la risposta del Report Global Warming 1,5 dell’IPCC, presentato l’8 ottobre 2018 a Incheon (Corea del Sud) che ha escluso categoricamente la possibilità di sforamento del rialzo della temperatura globale a 2°C, ipotizzata durante gli Accordi di Parigi del 2015.
Il Rapporto dell’IPCC (Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico), che cita oltre 6mila riferimenti scientifici, è stato redatto da circa 91 autori ed editori-revisori di 40 Paesi.
Il messaggio che lancia con forza è l’invito all’azione: a prendere “misure rapide e senza precedenti” perché “i prossimi anni saranno i più importanti della nostra storia”, tenendo presente che le decisioni che si prendono oggi sono fondamentali per garantire un mondo sostenibile nel presente e nel futuro.
Già oggi “stiamo vivendo le conseguenze del riscaldamento globale di 1°C, che ha porta a condizioni atmosferiche estreme” come, l’innalzamento del livello del mare e la riduzione del ghiaccio marino nell’Artico. E provoca morti e povertà. Il presente dimostra come ogni grado di riscaldamento in più “rappresenti il rischio di cambiamenti duraturi e irreversibili”. Mentre un riscaldamento limitato permetterebbe alle persone e agli ecosistemi di adattarsi ai mutamenti, e alla vita umana di rimanere al di sotto delle soglie di rischio.
Ma si riesce a mantenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5°C? Gli autori del Report ne sono sicuri, perché “ci sono leggi della chimica e della fisica che lo rendono possibile”, ma sono necessari “cambiamenti senza precedenti”, che coinvolgano “la cura della terra, l’agricoltura, le fonti energetiche, l’industria, gli edifici, i trasporti e le città”. È vero che alcune delle misure necessarie per contenere il riscaldamento globale a 1,5°C sono già in atto in tutto il mondo, ma occorre “accelerarle”.
Se invece la temperatura globale superasse 1,5°C ci si dovrebbe “affidare a tecniche che assorbono CO2 dall’atmosfera” per riportare la temperatura al limite stabilito entro il 2100; ma l’efficacia di tali tecniche “non è stata testata su larga scala e alcune potrebbero comportare “rischi significativi per lo sviluppo sostenibile”.
Il Rapporto costituirà il contributo scientifico fondamentale per la Conferenza sui cambiamenti climatici (COP24), che si svolgerà entro il 2018 a Katowice, in Polonia, dove i Governi esamineranno i progressi compiuti rispetto agli Accordi di Parigi e, dove, per dirla con le parole del segretario dell’Onu, António Guterres, ci auspichiamo decidano di fare “ciò che la scienza richiede, prima che sia troppo tardi“.
Il Report Global Warming 1,5 è la prima di una serie di relazioni speciali elaborate dall’IPCC. Nel 2109 sarà pubblicato il Rapporto speciale sugli oceani e sulla criosfera in un clima che cambia.