Micro-laboratori di fisica crescono. PHIPHOX docet
Un mondo di app che hanno le funzionalità più svariate. In particolare, ci riferiamo ad un’app che diventa laboratorio di fisica. Insegnanti di scuola secondaria “on the job”, presso la Scuola di Fisica Arduino e Smarthpone di Sapienza Università di Roma.
Da due anni è attiva all’interno del Dipartimento di Fisica di Sapienza Università di Roma la Scuola di Fisica, che si avvale di Arduino e Smartphone.
Arduino è una piattaforma hardware composta da una serie di schede elettroniche dotate di un microcontrollore. Piattaforma ideata e sviluppata da alcuni membri della scuola aziendale post laurea, Interaction Design Institute di Ivrea (istituto non più attivo), come strumento per la prototipazione rapida a fini didattici, professionali e amatoriali.
La Scuola di Fisica è diretta dal Prof. Giovanni Organtini, (foto a destra, insieme a due docenti-allieve), direttore inoltre del Museo di Fisica e responsabile del progetto Piano Lauree Scientifiche, volto all’orientamento universitario.
Che cosa è la scuola di Fisica Arduino e Smartphone
La scuola in collaborazione con l’Infn (Istituto Fisica Nucleare) che si svolge presso il FabLab della Fondazione Mondo Digitale, con l’ausilio delle nuove tecnologie, propone laboratori didattici. Si realizzano esperimenti di fisica mirati alla formazione di insegnanti che possano a loro volta insegnare ai loro allievi e allieve sull’uso delle tecnologie per eseguire esperimenti e misure così da rafforzare la pratica in ambito scolastico e introdurre il coding (programmazione) e il cosiddetto Internet delle cose (estensione di Internet al mondo degli oggetti che ci circondano) nella scuola secondaria.
L’edizione di settembre del 2017 è stata dedicata a lezioni frontali su come utilizzare la programmazione di Arduino e sull’uso di App per smarthphone per eseguire misure di fisica. In particolare è stata introdotta l’app PHIPHOX, acronimo di PHYsical PHOne eXperiment. Un telefono dunque, abilitato ad esperimenti di fisica.
Phyphox è stata ideata da Christoph Stampfer, del Politecnico di Aachen University (Università di Aquisgrana) e realizzata con Sebastian Staacks; l’app permette all’utente di utilizzare i sensori, (fotocamera, microfono, accelerometro, giroscopio, magnetometro e, in alcuni casi, il barometro) degli smartphone, come autentici strumenti di misura scientifici. Dal cuore del Sacro Romano Impero – ricordiamo che Aquisgrana fu sede di Carlo Magno-, patrimonio Unesco dell’Umanità, un gioiellino di laboratorio tecnologico che si diffonde in Europa.
Chi sono i partecipanti?
I partecipanti sono insegnanti della scuola secondaria che desiderano rafforzare e innovare le loro competenze sia in termini di contenuti che in termini di trasferimento della conoscenza ai propri studenti e studentesse, progettando e realizzando esperimenti di fisica.
Gli insegnanti si occupano anche di comprare i materiali per costruire gli apparati con il supporto dei maker della Fondazione Mondo Digitale; nell’edizione del 2017 ha partecipato David Cuartielles (Malmö University, Svezia) co-fondatore di Arduino e
amministratore delegato di Arduino Verkstad.
Novità 2018 – Pyphox parla italiano
Ora anche in lingua italiana, grazie all’operosità di giovani studenti. Phyphox è stato tradotto nella nostra lingua grazie agli studenti e alle studentesse che hanno aderito al progetto Alternanza Scuola Lavoro presso il Dipartimento di Fisica di Sapienza Università, permettendo una maggior fruibilità e diffusione del programma.
“Gli esperimenti con gli smartphone” spiega il Prof. Giovanni Organtini “non servono solo agli studenti di fisica, ma sono utilissimi a ogni livello scolastico e per ogni tipo di scuola; sono consigliati a chiunque abbia voglia d’imparare qualcosa sulle leggi della Natura. Rappresentano una validissima alternativa alla strumentazione dedicata, spesso costosa e poco disponibile e non hanno nulla da invidiare in precisione e accuratezza dei risultati”.
Una soluzione sostenibile da ogni punto di vista, in grado di avvicinare il mondo della fisica in una dimensione laboratoriale, accessibile e produttiva.
L’app è in linea con gli obiettivi della moderna pedagogia scientifica che coniuga il sapere e il saper fare, anche con l’ausilio di tecniche come Flipped classroom (insegnamento capovolto) o Inquiry Based Learning, (apprendimento basato sul metodo di ricerca); strumenti e metodologia che stimolano una didattica partecipata e attiva sia da parte dei docenti che dei discenti.
Per saperne di più: Scuola di Fisica
Fonte: ReserchItaly