Le mascherine trasparenti per i sordomuti e per mostrare un sorriso

Nella fase 2 del procedimento per contenere il contagio dal coronavirus è molto probabile che l’uso delle mascherine diventi obbligatorio per tutti i cittadini.

C’è quindi la necessita che siano adatte per tutti. Le tradizionali, infatti, che coprono il volto non vanno bene per i sordomuti che attraverso il linguaggio dei segni comunicano anche leggendo il labiale. A risolvere il problema sono state al momento le associazioni Ciro Vive e Diritto alla salute che hanno fatto realizzare mascherine di tnt dotate di una copertura trasparente all’altezza della bocca in modo che le labbra rimangano ben visibili.   A cucirle la sarta Anna Novellino: precisamente 160 per adulti e 40 per bambini, in totale 200 mascherine che sono state distribuite all’ENS (Ente Nazionale per la Protezione e Assistenza dei Sordi Onlus) di Napoli.

Antonella Leardi e Maria Romano, presidenti rispettivamente di Ciro Vive e Diritto alla salute, hanno riferito a Il Mattino che si è trattato di “un lavoro lungo e paziente perché cucire queste mascherine in casa senza mezzi specializzati, non è stato facile”. Le mascherine trasparenti “esistono già ma sono poche, spesso introvabile sia in Italia sia in America, e costose”.

Sempre su Il Mattino, Elvira Sepe, presidente dell’ (ENS) ricorda che già “dal 28 marzo un Istituto della città di Messina ha inviato la richiesta per produrre in tempi utili dispositivi protezione necessari a chi ha bisogno di leggere il movimento delle labbra, attualmente al vaglio del ministero dello Sviluppo economico. Ora più che mai, tocca farsi sentire”.  Sepe rimarca la maggiore solitudine della quarantena per le persone sordomute posto che “la traduttrice Lis appare soltanto durante i bollettini Tv della Protezione Civile e dell’Istituto Superiore mentre è assente nella maggioranza degli approfondimenti, delle interviste ai medici e dei filmati”.

La sottolineatura della presidente dell’ENS ci offre l’occasione per ricordare, ancora una volta, il grave ritardo dell’Italia che pur avendo ratificato con legge del 3 marzo 2009 n. 18 la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (che all’articolo 21 prevede espressamente che gli Stati parti accettino e facilitino il ricorso alla lingua dei segni), non ha ancora riconosciuto formalmente la Lingua dei Segni: il DDL 302 che nel 2017 aveva ottenuto l’approvazione del Senato e da allora giace impolverata alla Camera.

Per uguaglianza e inclusività le mascherine trasparenti dovrebbero diventare il modello standard per tutti, tra l’altro per mostrare il sorriso,  elemento fondamentale per esprimere cordialità e stemperare le eventuali tensioni  nei frettolosi rapporti interpersonali nelle vie affollate delle grandi città che la fase 2 renderà ancora più caotiche.

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