TAR. Ricorso contro le recenti linee guide sulla PMA

Il 12 novembre 2024 a Roma la Camera di Consiglio fissata dal TAR del Lazio per discutere del ricorso contro le recenti Linee Guida Ministeriali sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), emanate dal Ministro della Salute il 20/3/2024 e pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 9/05/2024, ai sensi dell’art. 7 della L. 40/2004.Il Ricorso è stato presentato il 6 settembre 2024 dalle quattro Società Scientifiche che si occupano di problematiche della riproduzione UMANA: (SIRU – Società Italiana di Riproduzione Umana, SIU – Società Italiana di Urologia, SIA- Società Italiana di Andrologia e Urop – Urologi Ospedalità Gestione Privata) e dall’Associazione dei Centri Autorizzati CECOS, in quanto queste linee guida ministeriali non garantiscono il rigore scientifico e l’aggiornamento delle indicazioni terapeutiche, oltre che la carenza di confitti di interesse nei soggetti che hanno concorso alla loro stesura, con il rischio di produrre pregiudizi alla salute e false aspettative per i cittadini e un ingiustificato aggravio di costi.

Nello specifico, il ricorso ha evidenziato l’inserimento di trattamenti non validati sul piano scientifico e considerati aggiuntivi ai percorsi terapeutici di riproduzione assistita come la PGT-A,  caratterizzati dall’alto costo completamente a carico dei pazienti, oppure la divisione della competenza andrologica in due diverse figure professionali con una limitazione della figura dell’urologo alla sola competenza chirurgica  che non trova  nessuna giustificazione nella cura del paziente e nei percorsi di riproduzione assistita.

Inoltre, il Ministero ha imposto pratiche vincolanti e non ha tenuto conto delle innovazioni introdotte dalla Legge n. 24/2017 cd Gelli-Bianco che prevede di inserire, nelle linee guida, raccomandazioni che non obbligano il medico ma lasciano allo stesso la possibilità di decidere come “curare il paziente” sulle basi delle caratteristiche del singolo caso.

Infine, per la stesura delle linee guida non sono state coinvolte le società scientifiche di riferimento, procedura invece prevista sempre dalla Legge n. 24/2017, funzionale a garantirne l’appropriatezza nell’interesse dei cittadini, sia in termini di salute che di riduzione e controllo della spesa, oltre che degli stessi operatori.

Gli interessati potranno leggere il relazione medico scientifica dei ricorrenti, disponibile QUI.

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