Liliana Segre, nominata senatrice a vita

Liliana Segre, una delle ultime testimoni della Shoa ancora in vita, è stata nominata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”.
Come riporta il corrirere.it, la notizia è stata resa nota dalla stessa Liliana Segre che ha raccontato come il 19 gennaio 2018 ha ricevuto una telefonata dal capo dello Stato che le ha comunicato la sua decisione.

Nata a Milano nel 1930 Liliana Segre fu deportata ad Auschiwitz all’età di 13 anni. Partì per il viaggio verso gli orrori dal Binario 21 del capoluogo lombardo. Venne liberata nel maggio del 1945. Liliana Segre fu tra i 25 bambini sopravvissuti dei 776 italiani di età inferiore ai 14 anni deportati ad Auschwitz, dove Liliana ha visto morire il padre e i nonni paterni. Da 30 anni è attiva testimone della Shoah. Presidente a Milano del Comitato per le pietre d’inciampo, i sanpietrini della memoria ideati dall’artista tedesco Gunter Demning nel 1995, il 20 gennaio 2018 presiederà alla deposizione di 13 pietre che riporteranno i dati di 13 ebrei che non hanno avuto sepoltura.

In merito alla prestigiosa nomina a senatore a vita, Liliana Segre ha dichiarato “Certamente, il presidente ha voluto onorare, attraverso la mia persona, la memoria di tanti altri in quest’anno, 2018, in cui ricorre l’ottantesimo anniversario delle leggi razziali. Sento dunque su di me l’enorme compito, la grave responsabilità di tentare almeno, pur con tutti i miei limiti, di portare nel Senato della Repubblica delle voci ormai lontane che rischiano di perdersi nell’oblio”, soprattutto “in un tempo crudele come il presente che vede il mare chiudersi su tanti uomini e donne che rimangono senza nome”.

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