Se potessi avere 1000 euro al mese

Costi per persona anzianaSecondo il Rapporto di Cittadinanzattiva “Monitoraggio dei servizi sanitari, fuori dall’ospedale dentro le mura domestiche” è di oltre 1000 euro al mese la spesa che mediamente 1 paziente anziano su 10 spende personalmente, per supplire alle carenze dell’assistenza domiciliare e dei servizi territoriali.
Le spese si concentrano nelle seguenti voci: badante, fisioterapista, pannoloni e farmaci.

Il Rapporto si basa su 1800 interviste. Le spese sono causate dalle lentezze burocratiche del sistema sanitario. Dalle quali risulta che 1 paziente su 4 attende oltre un mese per ricevere un materasso antidecubito, letto con sponde, pannoloni e traverse; 1 su 3 attende lo stesso periodo per ottenere una carrozzina o un sollevatore e 1 su 10 per i farmaci indispensabili.  E poiché si tratta di provvedimenti essenziali e, spesso, di necessità repentina,  mentre si attende, si provvede personalmente. Da qui la spesa… per chi se la può permettere: personalmente o con l’ausilio dei familiari.

Il 14% degli intervistati ha trovato difficoltà nell’attivare il servizio di assistenza d’infermieri e fisioterapisti. 2 su 5 pur esprimendo un giudizio positivo sul personale sanitario, lamenta l’eccessiva rotazione del personale inviato a casa.  Rimarcata, la difficoltà di mettersi in contatto con un professionista sanitario, se è necessario oltre la presenza stabilita a casa; la reperibilità è disposta nell’arco di tempo che va dalle h. 7 alle h. 14, oltre la quale diventa arduo comunicare. Anche per questo 1 cittadino su 2 ha bisogno della badante per l’assistenza che lo stato fisico richiede.

Difficoltà anche nell’ottenere l’aggregazione delle cure primarie, che prevede lo spostamento delle prestazioni sanitarie dall’ospedale al territorio. Una difficoltà che deriva anche dalla mancanza di coordinamento tra i 2 tipi di struttura previsti: l’AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) E UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie). Inoltre le UCCP cambiano denominazione, in modo assai vario, secondo le Regioni: Emilia Romagna e Toscana s’indicano con la definizione “Case della Salute”, nome che troviamo anche in Piemonte dove, però, sono indicate anche come “Centri di Medicina Primaria” mentre in Veneto diventano “Medicine di Gruppo Integrate”.

Lamentele infine nei confronti della Sanità digitale. Nonostante le ASL affermino di avere un’organizzazione adeguata, dalle interviste e indagini di Cittadinanza attiva risulta che “l’interoperabilità tra i servizi è completa in 1 regione su 3, a livello aziendale i servizi sono collegati tra loro per la specifica funzione solo nel 59% dei casi e a livello provinciale nel 7%”.

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