Disability Pride Italia 2021. Basta sostituire i protagonisti
Roma, Città dell’Altra Economia, 1° ottobre primo giorno dell’evento Disability Pride Italia 2021; , dibattiti, conferenze, talkshow, spettacolo e attività sportive cinema, in presenza e in diretta streaming. Per merito di FIAS, Happy Free Hands e PerVoice ogni intervento è sottotitolato e tradotto dagli interpreti LIS sia in diretta e sia in streaming.
Dopo la conferenza di apertura dalle h:11:00 che ha scandagliato le problematiche esistenti tra la disabilità e lavoro con la conferenza Vecchi e nuovi strumenti per l’inclusione lavorativa, è stata la volta dell’approfondimento del rapporto tra mass-media e disabilità.
Mass – media e disabilità
Un altro sguardo sulla disabilità
Quando è che i media si occupano dei disabili e come lo fanno? La risposta di Enrichetta Alimena, attivista per i diritti delle persone con disabilità, la prima tra i relatori a prendere la parola, è lapidaria: quando sono eroi o bisognosi.
Certo la situazione generale, rispetto agli anni ’50, ’60 e ’70 è migliorata. Allora si usavano termini come “mongoloide” o “spastico” per indicare una persona poco brillante, termini che oggi sono “inaccettabili”, ci evidenzia Alimena.
Le recenti Paralimpiadi e il successo che ha ottenuto la squadra Azzurra hanno contribuito a dare una narrativa e una percezione migliore della disabilità: inevitabilmente hanno aperto il varco all’inclusività nella sua accezione più ampia nella sensibilità collettiva. E per i comunicatori sono state “una palestra”.
Ma per raggiungere “un altro sguardo sulla disabilità” come Enrichetta Alimena ha intitolato il suo intervento c’è ancora molto da fare perché l’approdo è il cambio culturale: ossia considerare tutti “normodotati” ognuno con la propria diversità. Allora sì che abbattere le barriere sia fisiche che mentali non sarà più l’eccezionalità ma un’azione spontanea e abituale.
Cinema, teatro e arte. Basta sostituire i protagonisti
Iniziamo con il cinema, il teatro e l’arte. “Basta sostituire i protagonisti ” dice Zoe Rondini, scrittrice, blogger, attrice e pedagogista nell’intervento La rappresentazione delle persone con disabilità nel cinema, a teatro e in televisione.
Ce ne sono tanti di attori e attrici e autori sordomuti. Perché un normodotato deve imparare la lingua dei segni e interpretare un sordo muto quando c’è Emilio Insolera (autore, regista e protagonista di Sign Gene il primo supereroe sordo) o l’attrice Marlee Matlin, indimenticabile interprete di Figli in un dio minore che le è valso un Oscar e ancora Dario Pasquarella fondatore Teatro Sordo LIS “teatro integrato sperimentale, basato su drammaturgie originali in cui le due lingue utilizzate, l’Italiano e la LIS (Lingua dei Segni Italiana) sono trattate con pari dignità”. Tanto per fare dei nomi ed esempi della loro vivacità artistica.
Ma non è ancora la normalità. Per raggiungerla afferma Zoe Rondini è necessario avere chiari i limiti, darsi degli obiettivi e raggiungere dei traguardi specifici.
Quali sono i limiti? Sono ancora troppo pochi gli attori professionisti con disabilità; settorializzazione delle narrative e, soprattutto la disabilità ancora “non fa tendenza” e viene rappresentata in seconda serata o “orari di nicchia”: e infine è scarsa la presenza di persone disabili “che non parlino solo di disabilità nei talk show o nei programmi generalisti”.
Si deve arrivare a “personaggi con disabilità integrati nella trama narrativa di un film o una fiction come parte del cast e non solo per raccontare una storia di disabilità”. Ciò necessita di “una maggiore inclusione lavorativa nel mondo dello spettacolo “ e “una maggiore rappresentanza di opinionisti disabili in programmi di attualità”.
I traguardi indicati da Zoe Rondini, suggeriscono, dunque, che la “maggiore rappresentazione della disabilità nei media” sia accompagnata dalla “graduale fuoriuscita da stereotipi buonisti o drammatici. La disabilità può anche far ridere!” e ciò richiede che la disabilità sia raccontata “in relazione a molteplici temi relativi alla vita quotidiana” con “l’abbattimento di tabù su tematiche quali amore e sessualità”.
Il servizio pubblico
E come si comporta il servizio pubblico? Risponde Laura Santarelli, presidente FIAS (Federazione Italiana Associazioni Sordi), direttore Corsi LIS Università di Tor Vergata e consulente Rai per l’accessibilità della LIS nei programmi RAI.
Anche per il servizio pubblico la comunicazione e rappresentazione della disabilità è una strada in salita, anche per motivi tecnici e legati alla stessa LIS, “lingua sintatticamente strutturata in modo differente dall’italiano, per esempio per dire domani non vado a scuola, nella lingua dei segni diventa a scuola domani andare no”. Per questo oltre ai sottotitoli sono necessari gli interpreti.
Ma i progressi degli ultimi tempi sono notevoli: lo dimostra la trasmissione Rai per eccellenza Sanremo, il festival della canzone italiana che dal 2020 è trasmesso anche in live LIS sotto la direzione artistica della Santarelli.
“Non è stato facile farlo accettare dai dirigenti Rai ma sono riuscita a portare Sanremo nel mondo dei sordi”, rimarca la presidente che è un piacere ascoltare, vederla interagire con il pubblico e soprattutto con la sua squadra di interpreti, una delle quali Giulia Clementi, ci interpreta in modo molto suggestivo per noi del pubblico, come fece a Sanremo, la canzone vincitrice dei Maneskin, Zitti e buoni.
Zitto e buono non sta certo Carmelo Comisi, portavoce Disability Pride Network e presidente Onlus Disability Pride, abilissimo moderatore delle conferenze, che riesce a coordinare, raccordare, sintetizzare, semplificare ogni intervento, senza rimanere mai senza parole, quelle giuste.
Immagine stessa dello scopo che è alla base del Pride che Carmelo porta in piazza dal 2015: basta considerare le persone con disabilità “un mondo a parte rispetto al resto della società”; che siano “cittadini fra i cittadini”.
Programma: Disability Pride Italia 2021 , in diretta sul canale YouTube.
Contatti stampa:
Carmelo Comisi +39 388 654 9585
comisicarmelo@gmail.com
Tra i media partner dell’evento: abbanews.eu.
Immagini: 1) Roma, Città dell’Altra Economia, 1° ottobre 2021, tutto pronto per l’inizio del Disability Pride Italia 2021; 2- 4) Enrichetta Alimena, Zoe Rondini e Laura Santarelli, tra i relatori della seconda conferenza sul rapporto Mass- media e disabilità, con Carmelo Comisi portavoce Disability Pride Network e presidente Onlus Disability Pride, e moderatore delle conferenze – Photos by abbanews.eu