Paolo Borsellino. Aprire feritoie di luce per andare verso la chiarezza

Aprire feritoie di luce per andare verso la chiarezza… / che vengano i giusti che vengano i buoni … / A volere il diritto e a negare il favore … / Ti giuro giudice Paolo, dagli occhi di miele e mestizia, che noi ti faremo giustizia”. Sono questi alcuni dei versi della poesia Giudice Paolo che la scrittrice e cantautrice Marilena Monti scrisse in occasione del funerale del giudice Paolo Borsellino, ucciso con la propria scorta in un attentato stragista di matrice mafiosa il 19 luglio 1992, in Via d’Amelio a Palermo.

Raccontava anni fa Marilena Monti che un giorno in una strada di Palermo, dopo aver fatto la spesa presso lo storico mercato della Vucciria, all’improvviso da un altoparlante gli arrivò la voce di Antonio Caponnetto, (il magistrato che guidò il Pool antimafia dal 1984 al 1990, dopo la morte dell’ideatore, il giudice Rocco Chinnici, assassinato dalla mafia il 29 luglio del 1983) che stava leggendo la sua poesia.

Caponnetto – che volle nel Pool, tra gli altri, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – aveva terminato la carriera di magistrato nel 1990. Subito dopo l’assassino di Paolo Borsellino, perso nel dolore, disse a un giornalista: “È tutto finito”.

Un cedimento del quale si pentì subito come spiegò già durante i funerali di Borsellino e poi nel corso dell’intervista televisiva rilasciata a Gianni Minà per Rai 2, nel 1996. “Era un momento particolare. Ero appena uscito dall’obitorio, dove avevo baciato per l’ultima volta la fronte annerita di Paolo. Quindi è umanamente comprensibile quel mio momento di cedimento, forse non scusabile, ma comprensibile. – raccontò Caponnetto – In quel momento avrei dovuto avevo l’obbligo (forse, e avrei dovuto sentirlo quest’obbligo) di raccogliere la fiaccola che era caduta dalle mani di Paolo e di dare coraggio, di infondere fiducia a tutti. E, invece, furono i giovani di Palermo a dare coraggio a me, che trovai dopo pochi minuti in piazza del tribunale. Mi si strinsero attorno con rabbia, con dolore, con determinazione, con fiducia, con speranza. E allora capii quanto avevo sbagliato nel pronunciare quelle parole e quanto bisognava che io operassi per farmele perdonare: operassi per continuare l’opera di Giovanni e Paolo”.

Dopo la morte di Falcone (strage di Capaci) e Borsellino, avvenute a soli 57 giorni di distanza l’una dall’altra, Caponnetto si è reso instancabile testimone contro la mafia, andando di scuola in scuola, di convegno in convegno per spiegare l’impegno, l’attività e il sacrifico di Falcone e Borsellino, nella loro lotta contro la mafia, ed era solito concludere i suoi interventi pubblici leggendo la poesia Giudice Paolo.

Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, ha raccontato che porta sempre con sé gli stessi versi, perché servono “a farmi sentire Paolo più vicino e a darmi quella forza che altrimenti non avrei”. E da tempo inserisce il Giudice Paolo nel programma d’iniziative organizzato dal Movimento Agende Rosse – nato per suo volere – ogni 19 luglio, in occasione dell’anniversario della strage di Via d’Amelio.

Fino a qualche anno fa era la stessa Monti a partecipare alla commemorazione e a leggere i suoi versi, poi per questioni di salute costretta all’assenza, è lo stesso Salvatore a declamare i versi, alle ore 16.58, l’ora in cui scoppiò l’autobomba, dopo il minuto di silenzio. Come accadrà anche quest’anno alla ricorrenza del XXVIII anniversario, in cui gli eventi (vedi di seguito) non si svolgeranno fisicamente in Via d’Amelio, ma saranno trasmessi on line sul sito, 19luglio1992.com.

Il programma del 28° anniversario della strage di Via D’Amelio

Il programma delle iniziative online nella giornata di domenica 19 luglio 2020 è il seguente:

MATTINA:
ore 10.30 – 12.30: Dialogo aperto ai giovani sui primi dodici articoli della Costituzione italiana (i nomi dei relatori saranno comunicati a breve).

POMERIGGIO:
ore 15.30 – 16.45: Presentazione dell’aggiornamento del video Nuove ipotesi sul furto dell’Agenda Rossa  (video a cura di Angelo Garavaglia Fragetta del Movimento Agende Rosse).
ore 16.58: Minuto di silenzio. Salvatore Borsellino legge la poesia Giudice Paolo di Marilena Monti.
ore 17.10: Collegamento con la Casa di Paolo (via della Vetriera, Palermo).
ore 17.30: Presentazione del dossier Mafia e giustizia nella provincia di Messina curata da Federica Fabbretti (Movimento Agende Rosse).
ore 18.00 – 20.00: Incontro – dibattito su recenti sentenze inerenti al regime di carcere duro per detenuti di criminalità organizzata (i nomi dei relatori saranno comunicati a breve).

Gli eventi saranno trasmessi in diretta streaming sul sito: 19luglio1992.com.

 

Immagini: 1) Paolo Borsellino; 2) da sinistra Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Antonio Caponnetto; 3) da sinistra Salvatore Borsellino e Marilena Monti, autrice della poesia ‘Giudice Paolo’, che viene letta ogni anno alla commemorazione della strage di Via D’Amelio

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