Not Equal. Sensibilmente diversi per un mondo migliore

Nessuno può essere libero, se costretto ad essere simile agli altri (Oscar Wilde)

Not Equal, Associazione che si occupa di promozione culturale, promossa e partecipata da ragazzi con la Sindrome di Asperger ha una storia unica e stimolante, simbolo dell’ingegno umano. Grazie alle loro abilità e conoscenze negli anni hanno raccolto premi e riconoscimenti.

AS Film FestivalPersonalmente, li ho incontrati la prima volta al AS Film Festival, primo Festival cinematografico ideato e realizzato da ragazzi con la Sindrome di Asperger. Un incontro, rivelatore di eccellenze umane e artistiche. “ I bandi a livello nazionali ed internazionali, li abbiamo vinti come promozione culturale non sociale”- mi evidenzia, Giuseppe Cacace, presidente di Not Equal, che con la sua naturale versatilità mi racconta in breve la gestazione e compimento del Festival. Nato nel 2008, ora una kermesse affermata e riconosciuta a livello internazionale.

Come nasce Not Equal

Io mi occupo di cinema da 20 anni e l’ho sempre considerato un “mezzo” naturale anche per comprendere le disabilità. Un giorno sono stato contattato da un gruppo di genitori con figli con la sindrome di Asperger; lo stimolo è venuto proprio da loro. L’intento era quello di coinvolgere i ragazzi e supportarli nello sviluppo relazionale e comportamentale, dato che l’elemento che li caratterizza è la difficoltà di interazione.

Ho accolto così 20 ragazzi., coadiuvato dal Gruppo Asperger Onlus e la collaborazione del cinema Detour di Roma. Giovani e adolescenti che fino ad allora avevano comunicato solo con le loro famiglie si ritrovano in una sala buia a discutere di cinema. Sono bastati pochi incontri affinché iniziassero a socializzare. L’atmosfera è sempre stata conviviale, improntata all’incontro attraverso l’immediatezza della settima arte.

Un autentico cineclub, dunque. Come inizia a realizzarsi la selezione dei film?

La scelta dei film si basava su personaggi borderline, anti eroi che racchiudevano la magia della loro genuinità, come Edward mani di forbici. Amicizie che si dipanano oltre ogni diversità, con la lucida freschezza della verità. Fin da subito tutti quanto si sono messi in gioco, interagivano tra loro e con me, interessandosi anche gli aspetti tecnici del cinema.

Dibattiti sul film che poi si trasformano in modo naturale in incontri-confronti sulla vita dei partecipanti. Un miracolo di condivisione. Si discute, si va in pizzeria insieme e, dopo appena un anno, il cineclub è in piena autogestione: i ragazzi partecipano in prima persona all’organizzazione del cineforum. Un’autonomia sia sul piano organizzativo che su quello artistico, senza mediazioni.

Lo sguardo degli Aspie: liberi di essere

L’esperienza del cineclub, è stata supportata dal programma europeo “Giovani in azione” ed è considerata una delle best practices a livello europeo. Esito del progetto, il documentario realizzato dagli stessi ragazzi con la regia di Giuseppe Cacace, dal titolo “Lo sguardo degli Aspie”, protagonista di svariati film festival in Italia. Best practice per la coerenza in ogni aspetto del progetto, per l’autonomia e la creatività raggiunta e mostrata dai partecipanti e per l’alta qualità del documentario. .

AS Film Festival: un festival “ragionevolmente differente”

L’idea del Asperger Film Festival nasce in modo del tutto casuale, o meglio naturale, come ricorda Giuseppe. Invitati al Festival del CinemAutismo di Torino, per la proiezione del documentario “Lo sguardo degli Aspie,”, uno dei ragazzi del gruppo, Marco, che ha partecipato al Festival in qualità di relatore, affascinato dal dietro le quinte della manifestazione, mi suggerì: “Perché non facciamo un Festival tutto nostro?”

Un’idea scaturita dalla schiettezza della passione e dalla consapevolezza dell’esperienza acquisita. E così, supportati dall’Agenzia Nazionale dei Giovani, nasce il primo festival di cinema ed arti visive realizzato con la partecipazione attiva di persone che si riconoscono nella condizione autistica.

Quest’anno sono arrivati al Festival, 3000 contributi audiovisuali, provenienti da 115 paesi. Marco Manservigi e Nicola Chiodi, selezionano i cortometraggi; Adriano Bordoni, seleziona i corti di animazione.La perizia e la cultura dei protagonisti è di alta qualità.

AS Film Festival on the road

I giovani creativi di Not Equal non si fermano, e il Festival si fa itinerante; realtà locali che aggiungono il loro contenuti., anno per anno, raccoglie il meglio dell’edizione passata e si arricchisce di nuovi contenuti proposti dalle realtà che ospitano l’iniziativa. A Verona per esempio, si ha l’incontro con i Fantastici 15, gli autori della rivista redatta da giovani aspie. Prossime tappe, Rovereto e Napoli.

Scuola e diversità

I ragazzi si recano nelle scuole per parlare con i docenti della Sindrome di Asperger con l’obiettivo di insegnare a i loro ex-insegnanti come trattare le persone aspie onde evitare comportamenti discriminatori e scorretti. Un’autentica formazione ai docenti.

Origine di Not Equal

Not Equal, nasce come videogioco in risposta al bando Giovane idee che cambiano l’Italia, indetto dal soppresso Dipartimento per le politiche giovani e le attività sportiva presso la Presidenza del Consiglio.

Un successo consolidato in un’edizione del Global Junior Challenge, in quanto risultò tra i 109 progetti finalisti, concorso internazionale che premia l’innovazione tecnologica applicata alla formazione, solidarietà e cooperazione internazionale. Partecipanti, 32 paesi.

Il videogioco  è stato sviluppato da Giuseppe Cacace, Simona Cacace ed Elisa Costacurta.Un simulatore in cui il personaggio è una persona con disabilità che deve affrontare la quotidianità e le inevitabili barriere architettoniche e non solo. La protagonista è una ragazza in sedia a rotella che deve cavarsela nella sua quotidianità. La storia è costruita sulle esperienze reali di persone disabili. Fu una profonda emozione, e gratificazione quando mi sentì dire da un ragazzo: “Grazie a questo gioco, finalmente i miei amici hanno potuto capire come si sente mia sorella”; lo testammo anche in alcune scuole.

Not Equal ha da poco vinto un bando del comune di Roma e, finalmente ha un proprio locale. Ne parleremo nel breve periodo. Per ora lasciamoli lavorare.  Aver ascoltato l’esperienza dei “ragazzi di Giuseppe” è un’iniezione di fiducia nei confronti delle infinite possibilità dell’essere umano, nella sua volontà di aprirsi a se stesso e agli altri per costruire e offrire la propria visione caleidoscopica del mondo, avversa a ogni gesto e atteggiamenti conformi e uniformi .

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