Ricordando Mahsa Amini. Donna, vita e libertà

Il regime iraniano militarizza Saqqez, città natale di Mahsa Amini, nel 2° anniversario della sua barbara uccisione avvenuta il 16 settembre, a 22 anni,  per portare il velo in modo scorretto.

Massiccia ondata di arresti di oppositori e artisti per impedire le manifestazioni Donna, Vita, Libertà, previste in diverse province dell’Iran, scriveva Mariano Giustino corrispondente di Radio Radicale, due giorni fa.

Eppure nonostante le misure preventive, lo stesso Giustino nella sera del 15 settembre, vigilia dell’anniversario ci rifrancava, informandoci dalla sua pagina Twitter, che “lo sciopero generale nelle città curde dell’Iran, tra cui Sanandaj, Mahabad, Kermanshah, Marivan, Saqqez, Bukan, Bane, Ravansar e tantissime altre, in occasione del secondo anniversario dell’omicidio da parte delle milizie paramilitari basij”. E continuando a seguire il cronista, dopo poche ore apprendevamo che il pieno successo degli scioperi è stato festeggiato nella città natale di Mahsa, Saqqez, con fuochi d’artificio.

Onorando la memoria di Mahsa Amini e della lotta coraggiosa lotta delle donne iraniane e di tutte le persone che le sostengono  – e che continua malgrado la violenta repressione delle autorità islamiche che prevede ed esegue numerose pene di morte  –  riportiamo le parole di ottimismo che, ancora Mariano Giustino, ha scriveva su Threads a fine agosto: “La Repubblica islamica iraniana è destinata presto a sparire dal pianeta Terra. Il coraggioso popolo iraniano odia questo regime basato sul terrore che ha isolato e messo in ginocchio il paese. L’ora finale per gli ayatollah e i pasdaran si avvicina. È questo il momento più debole che sta attraverso il regime dopo 45 anni”.

Mariano Giustino, a distanza di tempo, conferma la previsione dello scrittore Hamid Ziarati, quando intervistato da abbanews.eu, a un mese dalla morte di Mahsa,  disse:“La donna è la portabandiera di questa rivoluzione. Non appena cadrà il velo, sarà il simbolo e l’evento decisivo per la caduta della repubblica islamica, un effetto dominio che si ripercuoterà su tutti gli altri diritti. Un simbolo patriarcale, non solo religioso. Questa volta le manifestazioni non riguardano la richiesta di riforme. La gente è consapevole che si tratta di ribaltare il sistema, per ottenere le condizioni di vita che desidera”.

Immagine: Iran le proteste di ‘Donna, vita è libertà’ a due anni dalla barbara uccisione di Mahsa Amini, dalla pagina X del corrispondente di Radio Radicale Mariano Giustino

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