I 13 milioni a Castellucci, il Ponte Morandi, la Costituzione… e noi

13 milioni di euro di buonuscita. Anzi, di “incentivo all’esodo”. Ecco quanto corrisponderà Atlantia, ovvero la società che controlla Autostrade, al proprio storico amministratore delegato, Giovanni Castellucci, accettando le sue dimissioni (presentate il 18 settembre) e dando luogo ad una risoluzione consensuale del contratto di lavoro in essere. Un incentivo che, da solo, ha sbattuto la notizia in prima pagina, togliendola dagli algidi inserti economici dove sarebbe finita.

O meglio: forse, sarebbe andata in prima pagina ugualmente. Perché, è vero:  dopo 14 anni Castellucci lascia una creatura societaria che lui in prima persona ha fatto diventare un colosso di livello mondiale. Ma è altrettanto vero: l’Ad lascia tredici mesi e 4 giorni dopo il drammatico crollo del Ponte Morandi, sul quale la sua società doveva vigilare. Crollo per il quale tutto deve essere ancora accertato e per farlo ci sono diverse inchieste in corso.

Ancora è tutto talmente da accertare che il Ponte Morandi finisce nel contratto che regola proprio la buonuscita. A Castellucci infatti Atlantia promette e mantiene le coperture legali (ovvero, gli pagheranno l’avvocato) “salvo dovessero emergere condotte dolose comprovate ed accertate”, si legge nel comunicato. E, intanto, i 13 milioni e passa di buonuscita (incentivo all’esodo) verranno regolarmente versati, nelle 4 rate previste, anche a processo in corso. Non solo: Castellucci conserverà la speciale copertura assicurativa D&O (che tutela il patrimonio dei manager nel caso di richieste di risarcimento). Per 12 mesi, lo stesso Castellucci conserverà l’auto aziendale, la casa “e le ulteriori coperture assicurative in essere sino a scadenza”. Il manager mantiene anche le sue stock option. Infine ha in portafoglio 340.388 azioni di Atlantia che – al valore del 18 settembre di 20,76 euro – valgono oltre 7 milioni.

Insomma: “salvo dovessero emergere condotte dolose comprovate ed accertate”, tutto verrà fatto come se il Ponte Morandi non fosse mai crollato. Portandosi via 43 vite innocenti. E portandosi via le sicurezze, le certezze e le tranquillità di noi tutti, che di Castellucci e del suo colosso siamo i clienti, nonché i “datori di lavoro” (essendo, le autostrade, beni dati dallo Stato in concessione).

I parenti delle vittime del crollo del Ponte Morandi parlano di “schiaffo alla memoria dei loro cari”: “Ho letto – ha detto Egle Possetti, portavoce del comitato, a La Stampa – che se sarà riconosciuta una responsabilità di Castellucci nel crollo dovrà restituire parte della cifra: penso che avrebbero dovuto concedergli un eventuale premio solo dopo aver dimostrato di non aver avuto colpe, non viceversa”. 

Ma secondo noi di abbanews.eu non tocca solo ai parenti delle vittime del Ponte Morandi indignarsi. Tocca a tutti noi. Che di Castellucci e del suo colosso siamo i clienti e i datori di lavoro. Che sicuramente conosciamo almeno un “esodato” che ha avuto un trattamento certamente diverso rispetto a questo manager. E che ci riconosciamo nei valori costituzionali dell’equità, della giustizia, delle pari opportunità.

Ci dobbiamo indignare per consapevolezza. La consapevolezza, e ne abbiamo avuto ancora un altro esempio, che il mercato, talvolta, crea dei mostri. Mostri che, anche quando crollano, si autopremiano senza vergogna.

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Una risposta

  1. Pietro Ballocci ha detto:

    Risulta difficile anche commentare, mettere a fuoco il tutto, l’indignazione, la vergogna, lo stupore! Un ponte crollato , le vittime, una città piegata ed offesa ed un dirigente “così bravo” che riceve, per il buon lavoro svolto, una somma faraonica, per ogni comune mortale!! Quei mortali, e sono tantissimi, che arrancano per arrivare dignitosamente alla fine del mese, che faticosamente riescono a far quadrare i conti delle proprie famiglie ! Si dirà che queste sono le regole del mercato, di quel mercato che tutto divora producendo profitti spesso tanto esagerati quanto discutibili….allora, forse varrebbe la pena che tutti noi, e dico tutti perché tutti siamo coinvolti, ripensassimo con attenzione, a questi nostri modelli di sviluppo sociale! Buon pensionamento Sig. Castellucci.

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