Facciamo che Hamdi non sia strappato alla sua vita
“Stava frequentando la Scuola di cucina della Fondazione Barilla e avrebbe presto iniziato un tirocinio in un ristorante stellato – inizia il racconto di Baobab Experience, l’associazione di volontariato romana, che ci ha contatto appositamente per informarci dell’incredibile storia di Hamid che nonostante la sua riuscita integrazione è stato rinchiuso in un CPR in attesa di essere rimpatriato
Sbarcato dalla Tunisia da minore, Hamdi ha studiato, imparato la lingua italiana con una agilità sorprendente, lavorato come aiuto chef in diversi ristoranti Roma. Inserito e con molti amici. Poi un fulmine a ciel sereno, uno squarcio nella vita di questo giovane ragazzo, “dovuto a quella lacerazione sempre più grande che c’è tra Legge e Giustizia – prosegue Baobab. Hamdi era in attesa da due anni di ricevere una risposta alla sua domanda di conversione del permesso di soggiorno per attesa occupazione in permesso di soggiorno per lavoro subordinato.
Nel corso della sua esperienza italiana, il giovane si è sempre battuto per ottenere un lavoro dignitoso con un contratto regolare, facendosi largo tra continui tentativi di sfruttamento (non soltanto degli extracomunitari) da parte di ristoratori italiani. Invece, dopo due anni di limbo e il solido progetto lavorativo, arriva il rigetto, il decreto d’espulsione e il trattenimento nel CPR di Potenza, nonostante a Roma ci fossero posti liberi.
Lontano dalla sua rete sociale Hamid non ha potuto vedere il suo difensore all’udienza di convalida che si è tenuta a Potenza l’8 giugno 2024. Ma sostenuto dagli avvocati dell’associazione è stato liberato.
Ma questo è solo il primo passo. Rimane il rigetto del permesso di soggiorno motivato dal furto di un cappotto che Hamdi ha fatto quando, al compimento del diciottesimo anno, la Casa famiglia lo ha abbandonato al freddo in strada.
Secondo la Questura il reato denota la “gravissima pericolosità sociale” del ragazzo. E il rigetto “avviene senza che neanche sia stata considerato il diritto di Hamdi alla ‘protezione speciale’, ovvero la profonda e sincera inclusione sociale di un ragazzo che considera Roma casa sua – commenta Baobab.
“La Questura ha violato l’art. 5 del Testo unico sull’immigrazione, non avendo trasmesso gli atti alla Commissione territoriale, perché valutasse l’esistenza dei presupposti al riconoscimento della protezione speciale per Hamdi. Ci stiamo battendo perché non sia espulso in un Paese che non è più il suo” e considerato non sicuro.
Immagine by Baobab Experience – Instagram