Diritto alla salute per le persone senza dimora

“Diritto alla salute di tutti, non per censo ” dichiara l’avvocato Antonio Mummolo ai microfoni di Radio24, sottolineando la necessità che ogni cittadino, a prescindere dalla sua condizione socio-economica, abbia diritto all’assistenza medica.

L’avv. Mummolo  è presidente dell’associazione Avvocati di strada, deputata a salvaguardare e tutelare le persone senza dimora. E proprio verso di cittadini senza dimora che si rivolge la sua proposta di legge regionale,  in veste di consigliere regionale, approvata dalla Commissione Sanità di Reggio Emilia.

Il disegno di legge prevede la possibilità alle persone prive di residenza (condizione indispensabile per avere un medico di base) di essere titolari di un medico di base che permetta di accedere alle cure, ai farmaci e ai controlli ospedalieri.

Gli obiettivi sono bene definiti nel disegno di legge:

La scelta della Regione, che si intende azionare con il presente progetto di legge, di estendere l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle AUSL alle persone senza dimora presenti sul territorio regionale rientra altresì nelle azioni dirette al rispetto degli obiettivi della finanza pubblica e del contenimento della spesa, dato che, in mancanza della residenza anagrafica le persone senza dimora possono accedere ai soli servizi di Pronto Soccorso, il cui costo è stimato mediamente per singolo intervento sui 250 euro, con punte addirittura di 400 euro e con un minimo di 150 euro, mentre il costo di un Medico di Medicina Generale per ogni paziente è di 44 euro l’anno”.

La legge di riforma sanitaria (Legge 23 dicembre 1978, n. 833) mirava ad assicurare l’assistenza a tutta la popolazione presente sul territorio nazionale e, quindi, occorre superare ogni diversa prescrizione organizzativa che limiti tale diritto. Inoltre, l’art. 32 della Costituzione definisce espressamente la salute come un diritto fondamentale dell’individuo, che deve essere garantito a tutti (cittadini italiani e stranieri).

La condizione di persone senza dimora è spesso caratterizzata da fragilità, marginalità e scarsa consapevolezza dei propri diritti, nonché delle procedure necessarie per esercitarli.

Nei principi della legge del 1978 sull’istituzione del servizio sanitario nazionale, leggiamo ” La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale. La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana”.

Il servizio sanitario nazionale è costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio”.

Da notare l’accenno all’interesse alla collettività poiché l’avv. Mummolo sottolinea come il diritto individuale alla salute, tuteli al tempo stesso il diritto alla salute della collettività. Il benessere psico-fisico di una persona ricade sull’intera società.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute è anche collettiva e gli Stati hanno il compito di individuare e modificare i fattori che influiscono negativamente sulla salute collettiva e promuovere i fattori favorevoli.

A questo proposito, evidenziamo l’articolo di Ciro Maria Ruocco La tutela della salute: una lettura costituzionalmente orientata che analizzando il primo comma dell’art. 32 della Costituzione afferma:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Già dalla formula adottata si evince l’obiettivo finale dell’ordinamento alla tutela del bene-salute, il quale viene considerato, in primis, interesse individuale del singolo ma, soprattutto, interesse della collettività”.

Tra la rete che ha sostenuto il progetto di legge,  l’associazione Amici di Piazza Grande Onlus  – di cui l’avv. Mummolo figura trai fondatori, nata al principio degli anni Novanta, prima come organo editoriale, il giornale Piazza Grande – per contrastare l’esclusione sociale e affermare i diritti dei senza tetto. A partire da questa esperienza vengono avviati progetti, iniziative ed azioni che vedono come soggetti attivi, e non più come semplici utenti, i senza dimora del territorio e persone appartenenti ad altre fasce di emarginazione sociale.

Come afferma la Dott.ssa Carlotta Gregori, Volontaria Avvocato di strada: ” La salute viene quindi tutelata dal nostro ordinamento in diverse prospettive, come diritto ad essere curati e diritto di scegliere di non curarsi, sia come diritto del singolo che come interesse della collettività. Si tratta di un diritto universale, che almeno in astratto dovrebbe essere garantito a chiunque, cittadini e stranieri, regolari e irregolari, ricchi e poveri“.

Per la lettura integrale della proposta di legge, si rimanda al quotidianosanità

 

Foto di copertina: edithsart.com

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.