Nasce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale
Dopo il voto favorevole della Camera, il 3 agosto 2021 anche il Senato ha approvato la legge che istituisce l’Agenzia per la cyber sicurezza nazionale.
Il provvedimento affida alla neo istituzione contro il cybercrime il compito di coordinare i soggetti pubblici coinvolti nella cybersicurezza, promuovere azioni comuni, sviluppare la digitalizzazione del sistema produttivo e delle pubbliche amministrazioni, con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia per i prodotti informatici. Mentre presso il Consiglio dei Ministri è stata creato il ‘Comitato interministeriale per la cybersicurezza’ (CIC), organismo con funzioni di consulenza, proposta e vigilanza in materia di politiche di cybersicurezza
Sarà il presidente del consiglio ad avere la prerogativa di nominare e revocare il direttore generale e il vice direttore dell’Agenzia e dopo la consultazione con il Consiglio dei Ministri, avrà la responsabilità sulla politiche e le strategie per il sicurezza cibernetica.
Il direttore sarà in carica per 4 anni con eventuale proroga del suo mandato per una volta.
Al principio vi lavoreranno 300 persone di cui 60 provenienti dal DIS (Sistema d’informazione per la sicurezza della Repubblica) e i rimanenti dal Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia per l’Italia digitale e altri dipartimenti. Previsto per il 2027 un organico complessivo di 800 persone con contratto di lavoro a tempo determinato “simili a quelli della Banca d’Italia, in modo da favorire talenti italiani (così che non fuggano all’estero) e in modo da garantire la presenza di figure valide e preparate”.
L’operato dell’Agenzia sarà controllato dal Copasir – il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – che bada al Sistema di informazione per la sicurezza. .
I fondi per l’Agenzia derivano dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e rappresentano uno dei 7 investimenti della Digitalizzazione nelle pubblica amministrazione. Si tratta di un totale di 620 milioni di euro dei quali 241 saranno impiegati nella creazione della infrastruttura nazionale; 231 per il rafforzamento delle principali strutture operative nell’ambito della sicurezza nazionale cibernetica; 150 milioni per il consolidamento delle capacità nazionali di difesa informatica presso i Ministeri dell’Interno, della Difesa, della Giustizia e del Consiglio di Stato e della Guardia di Finanza.
L’approvazione della legge è avvenuta mentre il sistema sanitario informatico della Regione Lazio è vittima di un attacco hacker, definito del presidente Nicola Zingaretti il più grave che un istituzione italiana abbia mai subito e verso il quale la Procura di Roma ha deciso di aprire un’indagine anche per terrorismo.