Billie Jean King. Come vinse la battaglia economica (e non solo) fra i sessi
Chi ha seguito gli US Open 2023 (vinti da Coco Gauff, torneo femminile, e da Novak Djokovic torneo maschile), avrà notato al lato del campo da tennis di New York, la scritta in bianco e ben visibile che recitava 50 Equal Pay.
Proprio in questi giorni di 50 anni fa, infatti, nel 1973, per la prima volta nella storia del tennis il montepremi per le atlete donne era equivalente a quello dei colleghi maschi.
Il merito fu di della tennista Billie Jean King (ottant’anni il prossimo novembre), che fu anche una delle artefici del riconoscimento del tennis professionista.
Già nel 1968, mentre partecipava da campionessa ai vari tornei internazionali, indisse una serie di conferenze stampa per denunciare quello che definiva shamateurism*, vale a dire la vergognosa differenza dei compensi fra tenniste e tennisti, tanto che alcune delle prime non potevano permettersi d’iscriversi ai tornei. Un’attitudine che rendeva il tennis, secondo la campionessa, anche estremamente elitario.
Tra le fondatrici della Women’s Tennis Association, Billie Jean King fu la prima atleta a guadagnare oltre 100mila dollari in vincite nel 1971, grazie all’impegno del World Tennis Founder e della publisher Gladys M. Heldman.
Ma non era ancora l’uguaglianza con i colleghi maschi. Quando King vinse gli US Open nel 1972, il suo premio fu di 15mila dollari in meno rispetto al corrispettivo campione maschile Ilie Năstase. Fu allora che dichiarò che se nell’anno successivo i premi non sarebbe stati uguali non avrebbe giocato.
Vinse la sua battaglia nel 1973 e gli US Open diventarono il primo grande torneo a offrire uguali vincite in denaro sia ai giocatori che alle giocatrici.
Nello stesso anno King affrontò sul campo dell’Astrodome di Houston il tennista Bobby Riggs (tra i primi nella classifica mondiale negli anni Quaranta), nell’incontro noto come la Battaglia dei sessi (Battle of the Sexes), che vinse per 6-4, 6-3, 6-3.
Brian Hainline, presidente del consiglio di amministrazione e presidente dell’United States Tennis Association (in sigla USTA) ha dichiarato “Nessuna persona ha fatto di più per garantire l’uguaglianza alle atlete di Billie Jean King. Il suo impatto va ben oltre il campo da tennis e non c’è momento migliore per celebrare la sua eredità che nell’anniversario di questo traguardo storico”.
Di rimando la grande campionessa ha ricordato che “ogni generazione deve lottare per l’uguaglianza e la libertà”.
*shamateurism – dall’inglese shame, vergogna
Immagini: 1) Billie Jean King oggi, in occasione del 50° anniversario della parità dei montepremi fra tenniste e tennisti; 2) Billie Jean King con il collega Bobby Riggs. Si sono sfidati nella partita famosa come la Battaglia dei sessi nel settembre 1973