Il primo centro polifunzionale sull’autismo di Roma nella villa confiscata al clan mafioso

“Ci siamo, finalmente siamo pronti per partire e vedere concretizzato un sogno”, così scrivono sul proprio sito i genitori dell’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, annunciando l’inaugurazione di Villa Angsa Lazio – frutto della trasformazione di un bene confiscato ai Casamonica, organizzazione criminale di Roma, in un centro polifunzionale per le persone dello spettro autistico –  per il 15 febbraio 2020.

Sono trascorsi meno di 3 tre anni da quando Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ha consegnato ai genitori dell’ANGSA le chiavi della villa, primo bene del Clan restituito alla collettività. La villa, infatti, una volta sequestrata era passata al patrimonio della Regione Lazio, la quale aveva subito emesso un bando per l’assegnazione della stessa, rivolto ad associazioni e cooperative sociali, poi vinto, fra 11 proposte, dall’ANGSA. Il bene è stato assegnato in comodato d’uso per 9 anni è sarà il primo centro di Roma d’assistenza per l’autismo.

L’immobile, situato in via Roccabernarda, ha un’ampiezza di 600 metri quadrati che si estendono su 2 piani. Sbrigate le procedure necessarie nel luglio 2018, l’ANGSA ha affidato i lavori più tecnici a una ditta di specialisti, finiti i quali, da gennaio 2019 sono stati gli stessi genitori,  tutte le domeniche, a improvvisarsi “muratori, pittori, elettricisti, idraulici… d’altronde siamo abituati a inventarci ogni giorno per i nostri figli, tirando fuori risorse inimmaginabili ma del tutto normale per chi vive l’autismo 24 ore su 24 come noi genitori”.

Ma non erano soli, tanti gli sono stati gli aiuti ricevuti dai ragazzi di Libera contro le mafie e del progetto Daje, degli Scout, dei comitati di Quartiere Campo Romano e dei genitori dell’IC Raffaello. Parallelamente c’è stato il supporto economico con le donazioni dell’azienda Novatel Telecomunicazioni srl, e delle associazioni Rotango, Archeomitato, GAS Mercato biologico Semi Urbani e I Piccoli Giganti.

E sabato 15 sarà il grande giorno, l’apertura di uno spazio pubblico per le persone nello spettro e con disabilità motoria, anche se i lavori “non sono finiti” perché “ci siamo resi conto che più facciamo, più ci sono aspetti ai quali non avevamo pensato. Ma lo spazio per un’accoglienza confortevole è pronto. Le domeniche mattina le dedicheremo ancora a perfezionare il tutto”, mentre gli altri giorni della settimana, compresi i sabati e le domeniche pomeriggio prenderanno corpo i vari progetti e le iniziative di un fitto programma, fra i quali, da subito lo sportello ascolto, poi i laboratori d’informatica e di teatro e il ‘sabato dei libri’, la rassegna mensile che si svolgerà nella Sala Intesa, allestita grazie al contributo del Fondo Intesa San Paolo.

Gli altri corsi compresi quelli di formazione sono finanziati dall’Otto per mille della Chiesa Valdese e dall’IPAB Asilo Savoia.

Il riutilizzo sociale del bene confiscato si deve oltre alla Regione Lazio, all’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, al Tribunale per le Misure Preventive, alla Procura, alla Prefettura e a tutte le forze di polizia. I genitori dell’ANGSA, poi, ringraziano in modo particolare, Giampiero Cioffredi e Sergio Cirocchi,  dell’Osservatorio Legalità e Sicurezza della Regione Lazio, perché “nei limiti del loro ruolo ci hanno sempre sostenuto e aiutato”.

Per maggiori informazioni: Angsa- Lazio Onlus 

 

Immagini dall’alto: 1) Da sinistra Nicola Zingaretti, presidente Regione Lazio, con Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera contro le mafie e Stefania Stellino, presidente dell’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici.; 2) La sede del primo centro polifunzionale di Roma, organizzato in un bene confiscato al Clan Casamonica 

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