30 novembre. No alla pena di morte
Il 30 novembre torna puntale la manifestazione Cities for Life – No to death penalty oltre 2mila città illumineranno i loro monumenti contro la pena di morte.
Quest’anno si registra un risultato che l’Onu ha giudicato storico. Il 13 novembre 2018 nel corso dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sono stati 123 i voti a favore della risoluzione per la moratoria della pena di morte. Lo stesso voto nel 2016 raccolse 117 voti favorevoli. Si conferma, dunque, la tendenza positiva verso la progressiva abolizione della pena di morte nel mondo.
A Roma, poi, il 28 novembre 2018 il ministro della Giustizia della Malaysia, nel corso del convegno alla Camera organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, ha annunciato la volontà del suo Paese di abolire la pena capitale.
E sempre nella capitale, il 30 novembre sarà – come da tradizione – il Colosseo a essere illuminato attraverso un’innovativa tecnologia non invasiva, composta da fasci di luce che realizzeranno elaborazioni grafiche tridimensionali sul celebre monumento storico.
La moratoria universale della pena di morte, che mira all’abolizione della pena capitale in tutti i paesi membri delle Nazioni Unite, è stata ratificata il 18 dicembre del 2007. Secondo il rapporto di Amnesty International 2018, sono più di due terzi i Paesi al mondo che hanno abolito la pena di morte “per o nella pratica”.
Dove vige ancora la pena capitale…
Ma le persone condannate a morte nel 2017 sono state almeno 993 in 23 Paesi; un numero approssimativo per difetto, perché la Cina, maggiore esecutore al mondo, segue con il classificare i dati riguardanti la pena capitale come segreto di stato. Si ritiene che, in realtà, nel grande Paese asiatico siano migliaia le sentenze capitali.
Dopo la Cina i Paesi dove sono state eseguite la maggioranza delle sentenze sono l’Iran, l’Arabia Saudita, l’Iraq e il Pakistan.
… che non risparmia i minori
Un capitolo a parte merita la pena di morte riservata ai minori. Nonostante i trattati internazionali sui diritti umani e la Convenzione sui diritti dell’infanzia vietano l’applicazione delle sentenze capitali ai minori di 18 anni al momento del reato, in alcuni Paesi i minorenni continuano a morire.
Amnesty International ha documentato 138 esecuzioni dal 1990 a oggi nei seguenti Paesi: Arabia Saudita, Cina, Repubblica Democratica del Congo, Iran, Nigeria, Pakistan, Usa, Sudan e Yemen.
Nel 2017 sono state compiute almeno 5 esecuzioni di persone con meno 18 anni e, secondo l’Organizzazione umanitaria, ci sono minorenni detenuti nel braccio della morte in Arabia Saudita, Bangladesh, Iran, Maldive e Pakistan.
Negli Stati Uniti d’America, dove la pena capitale continua a essere in vigore in 31 Stati su 50, soltanto nel 2005 la Corte Suprema ha dichiarato incostituzionale la messa a morte per i minorenni al momento del reato.